Charlize Theron e i chili di troppo per motivi di copione: "Ero depressa"

Charlize Theron e i chili di troppo per motivi di copione: “Ero depressa”

14 Luglio 2017 - di Silvia_Di_Pasquale

LOS ANGELES – La vita dei divi hollywoodiani non è tutta rose e fiori. Lo sa bene Charlize Theron, che in un’intervista a Variety ha spiegato di essere “caduta in una forte depressione” perché dopo aver aumentato il proprio peso per recitare nel film “Tully”, ha fatto molta fatica a dimagrire. “Ho temuto veramente per la mia salute. La mancanza di zuccheri mi ha fatto veramente star male. Ricordo di aver chiamato il dottore e di avergli detto che stavo morendo”.

Per entrare nei panni del suo personaggio in “Tully” – nelle sale nel 2018 – il cambiamento fisico è stato per l’attrice “brutale, in tutti i sensi”. Questa non è stata però la prima volta che Charlize ha dovuto affrontare dure prove per motivi di copione. Anche nella sua ultima apparizione cinematografica in “Atomic Blonde” ha sofferto. A causa del duro allenamento per interpretare il ruolo di un agente segreto britannico ha avuto due costole incrinate, due denti scheggiati e problemi ai legamenti di un ginocchio. “Ho avuto il peggiore mal di denti della mia vita, e ho finito per doverne devitalizzare uno e togliere un altro”, ha detto.

Charlize Theron, 41 anni, è mamma di due figli: Jackson Theron e August Theron. Nel corso di un’intervista con Vanity Fair,  l’attrice ha parlato della sua vita da mamma:

“(…) oggi ho due bellissimi figli, cosa che ha completamente cambiato la mia vita. Ora la madre che c’è in me si sveglia ogni mattina col pensiero di dove sono loro, se stanno bene, come renderli felici. Le mie passioni e il mio lavoro vengono dopo”.

La star non ha paura di invecchiare:

“Come potrei essere preoccupata da un fatto così naturale? Invecchiare fa parte della realtà, non possiamo evitarlo. E poi c’è una parte di me che è veramente grata per tutto quello che mi è successo da quando ho cominciato a invecchiare: la saggezza che ho ora non è neanche lontanamente paragonabile a quella che avevo a vent’anni, e questo ha un valore enorme (…)”.