ROMA – A quaranta chilometri sotto il livello del mare, in una base militare dismessa a circa 250 chilometri da Los Angeles, vive un gruppo di persone ai confini del mondo, senza acqua, elettricità, governo. Non hanno rifiutato la società, ma semplicemente, per motivi diversi, si sono ritrovati “fuori”: sono i nuovi poveri.
Grazie a quattro anni spesi in questa terra di nessuno e a più di cento ore di materiale girato, Gianfranco Rosi realizza, con “Below sea level“, un documentario che è una riflessione potentissima sulla disgregazione delle città contemporanee e sulla nascita di nuove geografie e mappe emotive.
Vincitore di numerosi premi, fra cui Orizzonte Doc al Festival di Venezia, ” Below sea level” è un documentario che diventa cinema di altissimo livello, riuscendo a spiazzare e a commuovere per la sua dolente umanità e per gli apocalittici scenari – fisici ed emotivi- che riesce a svelare.
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