Annalisa Scarrone torna con una svolta elettronica: esce venerdì 20 maggio ‘Se avessi un cuore’, quinto album della cantante savonese, anticipato da ‘Il diluvio universale’ presentato a Sanremo. “Quella canzone mi ha permesso di presentare i primi elementi di un cambiamento di stile che stavo ricercando da tempo, ma questo è tutt’altro che un disco sanremese e per questo il brano è come un capitolo a parte”, racconta all’ANSA Annalisa Scarrone. Un tassello mancante fra due fasi, insomma: “Per me questo disco è un’evoluzione. Negli anni ho pian piano aggiustato il tiro per arrivare alla mia dimensione: ora sento di averla raggiunta”.
E la strada sembra segnata per l’immediato futuro: “Sanremo ha le sue regole, ma ci andrei con un pezzo elettronico, il pop italiano sta cambiando: però non prevedo di tornarci almeno per altri due anni!”, dice la cantautrice, reduce da tre edizioni a stretto giro (2013, 2015 e 2016). Guardando alle tendenze internazionali, ‘Se avessi un cuore’ beneficia della collaborazione con Dua Lipa: la cantautrice inglese e rivelazione globale di ‘Be The One’ ha scritto per Annalisa ‘Used To You’, brano presentato in versione originale e nell’efficace adattamento italiano ‘Potrei abituarmi’. “Con Dua è stato un incontro umanamente bellissimo.
La sua canzone mi ha sorpreso, anche perché arrivata all’ultimo momento! Io ho lavorato per portare i suoi suoni vicino al mio stile e al mio carattere”. E’ proprio la personalità dell’artista savonese a fare da tratto d’unione di ‘Se avessi un cuore’, anche alla luce di un diverso metodo produttivo: “Ho cercato un approccio internazionale: non più un solo produttore per tutto l’album ma diversi, ciascuno al lavoro sulle sue canzoni e uniti da una visione d’insieme”. Così le molte tracce curate da Fabrizio Ferraguzzo (come ‘Noi siamo un’isola’ o ‘Coltiverò l’amore’ oltre al singolo eponimo) mostrano un’identità dance spiccata che si nota anche in ‘Le coincidenze’, prodotta da figure emergenti di beatmaking ed elettronica come Mace e Gadi Sassoon.
Nell’economia del disco i brani prodotti da Diego Calvetti (già produttore di ‘Splende’) e Luca Chiaravalli uniscono invece il passato e il presente di Annalisa. Ma è lo stesso approccio della cantante, che alterna cadenze del pop italiano a stilemi R&B o hip-hop, a segnare una mediazione. La sintesi sta nella title-track e primo singolo ‘Se avessi un cuore’, dove le strofe più tradizionali si ammodernano con suoni tropical house in voga, e il canonico ritornello viene rimpiazzato da un ‘drop’ degno di una hit EDM. In questa direzione si muove anche una scrittura più asciutta e poco indulgente: “Quasi nordica! Ma continuo a raccontare secondo il mio punto di vista, a volte anche malinconico”.
L’uscita del disco è anticipata da due concerti: il primo andato in scena ieri al Teatro Nazionale di Milano e il prossimo in programma giovedì 19 all’Auditorium Parco della Musica di Roma. “Nei live voglio rispecchiare questa svolta. E i brani del mio repertorio che meno si adattano a questo stile troveranno spazio in un momento a parte dello show”. Dopo un instore nelle principali città italiane, il tour di Annalisa Scarrone partirà l’11 giugno da Stabio (Svizzera) per toccare in estate diverse località, da Sanremo a Lignano Sabbiadoro.
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