
L'ansia è correlata alla salute dell'intestino: i probiotici possono davvero aiutare? (ladyblitz.it)
Sempre più studi suggeriscono che la salute dell’intestino possa avere un impatto diretto sulla salute mentale. Tra i disturbi più comuni, l’ansia sembra essere collegata a una minore diversità microbica intestinale, aprendo nuove prospettive sull’uso dei probiotici come possibile trattamento. Una recente revisione pubblicata sulla rivista Nutrients ha analizzato i dati relativi alle alterazioni del microbiota intestinale nei soggetti affetti da disturbi d’ansia e il potenziale ruolo dei probiotici nel migliorare i sintomi.
Il legame tra microbiota intestinale e ansia
L’asse intestino-cervello è un sistema di comunicazione bidirezionale che coinvolge il sistema nervoso centrale e il microbiota intestinale. I ricercatori hanno evidenziato che le persone con disturbi d’ansia tendono a mostrare una ridotta diversità microbica e un numero inferiore di batteri produttori di acidi grassi a catena corta, elementi essenziali per la salute del sistema nervoso. In particolare, è stato rilevato che anche dopo la remissione dei sintomi dell’ansia, le alterazioni microbiche persistevano, suggerendo un possibile ruolo del microbiota nella predisposizione a tali disturbi.
Uno studio specifico ha mostrato che i soggetti con disturbo d’ansia generalizzato avevano una minore varietà microbica, una ricchezza ridotta di specie benefiche e livelli più elevati di alcuni batteri dannosi. Altri studi hanno identificato cinque caratteristiche batteriche che potrebbero aumentare il rischio di disturbi d’ansia e quattro che potrebbero ridurlo.
Inoltre, si è osservato che il microbiota di soggetti con depressione e di quelli con disturbi d’ansia presenta differenze significative. Questo suggerisce che analizzare la composizione del microbiota intestinale potrebbe aiutare a distinguere tra i due disturbi e migliorare le strategie di trattamento.
Meccanismi biologici alla base del rapporto intestino-ansia
Gli esperti ritengono che diversi meccanismi biologici spieghino il legame tra il microbiota intestinale e i sintomi dell’ansia. Uno di questi è l’influenza del microbiota sulla produzione di neurotrasmettitori come il GABA, che svolge un ruolo cruciale nella regolazione dello stress e dell’ansia. Alcuni batteri benefici, come il Lactobacillus, favoriscono la sintesi di GABA, mentre una loro riduzione potrebbe aggravare i sintomi dell’ansia.
Un’altra ipotesi riguarda il ruolo dell’infiammazione cronica. Un microbiota squilibrato può contribuire all’infiammazione sistemica, che a sua volta può influenzare negativamente la funzione cerebrale e aumentare i livelli di ansia. Studi hanno dimostrato che le persone con disturbi d’ansia mostrano livelli più elevati di marcatori infiammatori, che potrebbero essere direttamente correlati alle alterazioni del microbiota.
Un terzo meccanismo coinvolge l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA), che regola la risposta allo stress. Un microbiota intestinale in squilibrio può alterare il funzionamento di questo asse, amplificando la reazione allo stress e aumentando i sintomi d’ansia.
I probiotici come possibile trattamento per l’ansia

L’uso di probiotici potrebbe rappresentare una nuova frontiera per il trattamento dell’ansia. Secondo gli esperti, l’assunzione di probiotici può influenzare il microbiota intestinale e migliorare la regolazione dello stress. Alcuni studi suggeriscono che i ceppi di Lactobacillus e Bifidobacterium possano contribuire a ridurre i sintomi d’ansia e migliorare il benessere mentale.
Uno studio ha osservato che l’assunzione del probiotico Lactobacillus plantarum JYLP-326 ha aiutato a ridurre l’insonnia, l’ansia e la depressione nei partecipanti. Un altro ha evidenziato che Lactobacillus plantarum P8 potrebbe ridurre i livelli di citochine infiammatorie, diminuire lo stress e migliorare le funzioni cognitive.
Altri ceppi probiotici, come Lactobacillus rhamnosus CNCM, sono stati associati a una migliore regolazione della risposta allo stress. Tuttavia, alcuni studi non hanno riscontrato benefici significativi rispetto ai gruppi di controllo, suggerendo che l’efficacia dei probiotici potrebbe dipendere dal tipo specifico di ansia e dalle caratteristiche individuali dei pazienti.
Il Bifidobacterium longum è stato esaminato in più studi, con risultati contrastanti. Mentre una ricerca ha indicato che questo probiotico potrebbe non influenzare i livelli di ansia e stress, un altro studio ha suggerito che potrebbe aiutare a ridurre i sintomi di ansia e depressione.
Le formulazioni multi-ceppo sembrano offrire risultati promettenti. Una combinazione di Lactobacillus helveticus R0052 e Bifidobacterium longum R0175 ha mostrato miglioramenti nei livelli di ansia, depressione e stress. Tuttavia, un altro studio su pazienti con disturbo d’ansia generalizzato ha riportato risultati misti, con alcune valutazioni che indicavano una riduzione dell’ansia e altre che non mostravano cambiamenti significativi.
Limiti della ricerca
Nonostante i risultati promettenti, la ricerca sui probiotici per il trattamento dell’ansia presenta ancora delle limitazioni. Gli studi esaminati nella revisione avevano criteri di inclusione molto ampi, il che potrebbe aver influito sui risultati. Inoltre, alcune ricerche avevano campioni di piccole dimensioni o si concentravano su gruppi specifici di popolazione, rendendo difficile generalizzare i risultati.
Un altro limite riguarda la comprensione ancora rudimentale del funzionamento dei probiotici. Sebbene sia noto che influenzano la salute intestinale e cerebrale, i meccanismi precisi rimangono poco chiari. Alcuni esperti sottolineano che attualmente si ha solo una visione approssimativa del loro ruolo, senza una comprensione dettagliata delle interazioni tra microbiota, neurotrasmettitori e sistema nervoso centrale.