Carezze, perché le amiamo: scoperto il meccanismo che provoca piacere
Chi non vorrebbe ricevere una carezza quando è stressato o ansioso? Un recente studio dell’Università della California a Los Angeles, pubblicato sulla rivista Psychosomatic Medicine, ha evidenziato i benefici antistress dell’abbraccio. Ma anche le carezze sembrano avere in medesimo effetto.
Un altro studio pubblicato sulla rivista Cell ha ricostruito il circuito nervoso che porta la piacevole sensazione di una carezza dalla pelle fino al cervello: il risultato è frutto di oltre quattro anni di ricerche sui topi condotte da una ventina di ricercatori della Columbia University e di altri enti e istituti partner. La ricerca potrebbe aprire la strada a nuove terapie mirate alla pelle per aiutare le persone che soffrono di ansia, depressione e autismo.
Anche la pelle umana è dotata di sensori tattili molto simili a quelli dei topi chiamati Mrgprb4 e che già da tempo erano finiti sotto la lente per la loro capacità di attivarsi in risposta a deboli stimoli come i tocchi più leggeri. Grazie all’optogenetica, i ricercatori statunitensi hanno ottenuto dei topi con cellule Mrgprb4 geneticamente modificate che possono essere attivate a distanza con luce colorata. In questo modo hanno scoperto che gli animali stimolati con un fascio di luce blu tendevano a flettere il dorso, assumendo la classica postura che mostrano quando sono sessualmente ricettivi.
La ‘carezza di luce’ suscitava così tanto piacere che gli stessi topi si recavano spontaneamente sotto la lampada. Negli animali in cui erano state eliminate le cellule Mrgprb4, invece, si è osservato un crollo della ricettività sessuale. “Abbiamo dunque capito che queste cellule sono importanti per rilevare il tocco sociale negli incontri”, spiega la ricercatrice Leah Elias.
Usando la tecnica di fotometria in fibra, il team ha poi identificato i neuroni della ricompensa, che si accendono nel cervello in risposta agli impulsi provenienti dalle cellule Mrgprb4. Il ponte che collega i sensori della pelle con il cervello sono i neuroni Gpr83 del midollo spinale, già individuati in un altro studio dai ricercatori di Harvard. Resi fluorescenti i sensori tattili nelle cellule della pelle del dorso di un topo (fonte: Abdus-Saboor Lab/Zuckerman Institute). FONTE ANSA.
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