È allarme per gli antibiotici:possono risultare davvero molto pericolosi. Ecco ciò che accade, è veramente sconvolgente.
La crescente resistenza batterica agli antibiotici rappresenta oggi una delle principali emergenze sanitarie a livello globale, con un impatto particolarmente grave sulle infezioni urinarie, tra le più diffuse in Italia. Il fenomeno, denunciato da esperti e istituzioni sanitarie, è strettamente connesso all’uso improprio e all’abuso di antibiotici, che favorisce la selezione di ceppi batterici sempre più resistenti, complicando le terapie e aumentando i rischi per la salute pubblica.
L’allarme lanciato dagli urologi e i dati aggiornati sull’antibiotico-resistenza
Secondo il dottor Giuseppe Carrieri, direttore del dipartimento di Urologia dell’Università di Foggia, l’abuso di antibiotici, spesso conseguenza di un approccio di tipo “fai da te” o di prescrizioni non sempre rigorose, ha causato un incremento del 40% nella resistenza batterica rispetto agli anni precedenti. In Italia si contano oltre 750.000 casi di infezioni urinarie ogni anno, con una diffusione sempre più ampia di ceppi resistenti agli antibiotici tradizionalmente usati.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha confermato questo trend preoccupante, sottolineando come la resistenza agli antibiotici sia una minaccia crescente che rischia di rendere inefficaci le cure per infezioni comuni. Durante un recente convegno della Società Italiana di Urologia (SIU), è stato presentato il progetto “Maga – Make Antibiotics Great Again”, un’iniziativa volta a promuovere un uso più consapevole e razionale degli antibiotici e a stimolare la ricerca di nuove molecole antimicrobiche.

Antibiotici e il rischio di resistenza batterica – ladyblitz.it
L’Escherichia coli, principale responsabile delle infezioni urinarie, mostra oggi una resistenza compresa tra il 30% e il 50% ai farmaci più comunemente impiegati. Situazioni cliniche più complesse, come quelle che coinvolgono pazienti ricoverati o portatori di cateteri urinari, vedono la presenza di batteri multiresistenti, che rendono il trattamento ancora più difficile e rischioso.
Il dottor Carrieri evidenzia come circa il 40% dei pazienti affetti da infezioni urinarie tenti di autogestire la malattia assumendo antibiotici già in possesso o prescritti in passato, senza consultare nuovamente il medico. Questo comportamento non solo è inefficace, ma contribuisce significativamente alla diffusione della resistenza batterica, con conseguenze di vasta portata per la collettività.
La raccomandazione principale degli esperti è di evitare l’assunzione autonoma di antibiotici e di seguire un percorso diagnostico accurato, che prevede l’esecuzione dell’urinocoltura e dell’antibiogramma per identificare il ceppo batterico e scegliere il trattamento più appropriato. Nel frattempo, per alleviare i sintomi, si suggerisce di utilizzare antinfiammatori, mantenere un’adeguata idratazione e favorire la regolarità intestinale.
Sul fronte della ricerca, la comunità medica italiana ha intensificato le attività di formazione rivolte a urologi, medici di base e farmacisti, e ha implementato programmi di “antibiotic stewardship” in numerosi centri clinici. Queste iniziative mirano a ridurre le prescrizioni inappropriate senza compromettere la sicurezza dei pazienti.
Il ruolo delle istituzioni e delle società scientifiche
La Società Italiana di Urologia (SIU) e la Società Italiana di Urologia Pediatrica (SIUP) svolgono un ruolo cruciale nel promuovere la prevenzione, la diagnosi e la terapia delle malattie dell’apparato urinario, anche in età pediatrica, attraverso la formazione continua, la diffusione di linee guida e il sostegno a progetti di ricerca. La Fondazione SIU Urologia Onlus, in particolare, si impegna attivamente per sensibilizzare i pazienti e gli operatori sanitari sull’importanza di un uso corretto degli antibiotici, fornendo strumenti informativi e servizi dedicati.
Il dottor Carrieri sottolinea che l’antibiotico-resistenza non è solo una questione individuale, ma un problema collettivo che richiede un cambiamento culturale profondo. Solo attraverso una maggiore consapevolezza, un’attenta prescrizione e un investimento continuo nella ricerca sarà possibile preservare l’efficacia degli antibiotici per le generazioni future.
Il pericolo nascosto degli antibiotici - ladyblitz.it












