ROMA – Essere cullati tra le braccia della propria mamma calma i bebè di tutto il mondo. Il perché lo ha scoperto Gianluca Esposito, uno scienziato italiano che lavora in Giappone, al RIKEN Brain Science Institute: è tutto merito dell’abbraccio.
Quando viene cullato nel neonato si attivano meccanismi innati che generano rilassamento, come la riduzione dei movimenti del corpo e della frequenza cardiaca.
Allo stesso modo in cui il corpo della donna che diviene mamma cambia a livello ormonale e mentale per favorire l’interazione col piccolo, allo stesso modo anche il bambino è predisposto ad una serie di meccanismi che favoriscono l’interazione con la madre.
Misurando il battito cardiaco del neonato in braccio alla madre che cammina si è osservato che si riduce, ma solo se la mamma si muove mentre lo abbraccia. Contemporaneamente si riducono la frequenza dei movimenti volontari e la frequenza del pianto.
Anche i bambini che non smettono di piangere, hanno comunque un pianto con frequenze fondamentali più basse, indice di un minore stato di disagio. Quindi anche i bambini che continuano a piangere, sono in realtà più calmi e il loro battito cardiaco rallenta.
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