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Argentina, accuse a Zara: “Lavoratori-schiavi, anche minorenni”

8 Aprile 2013 - di Claudia Montanari

ROMA – Zara sfrutta i lavoratori in Argentina. Parola del “Daily Telegraph” che, in seguito alla denuncia di un’associazione locale per la difesa dei diritti dei lavoratori, lancia accuse molto gravi al colosso dell’abbigliamento low-cost.

Lavoratori-schiavi anche minorenni per orari da incubo: dalle 7 del mattino alle 11 di sera senza sosta, in almeno un laboratorio in Argentina che confeziona capi di abbigliamento Zara del miliardario spagnolo Amancio Ortega, venduti poi in tutto il mondo, in Gran Bretagna in particolare.

Dopo la denuncia dell’associazione, “La Alameda”, le autorità argentine hanno effettuato controlli la scorsa settimana da cui è emerso che “uomini e minorenni vivevano in terribili condizioni, nello stesso posto in cui lavoravano. Non avevano documenti e non veniva loro concesso di lasciare il luogo di lavoro senza permesso”.

Si tratta di accuse gravissime, che nel caso venissero confermate potrebbero creare non pochi problemi al gigante dell’abbigliamento spagnolo. Tra le violazioni contestate ci sarebbero anche l’utilizzo di immigrati, nella gran parte boliviani, che hanno affermato di essere costretti a lavorare 13 ore senza sosta.

“Queste accuse ci colgono di sorpresa – ha reagito un portavoce di Zara – e sulla base delle poche informazioni a nostra disposizione, possiamo intanto dire che il laboratorio in questione non ha nulla a che fare con i nostri fornitori certificati in Argentina. Siamo disponibili a lavorare con ‘La Alameda’, ma non siamo stati contattati, né da loro né dalle autorità argentine”.

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