BERGAMO – Omicidio Yara Gambirasio, le indagini rischiano archiviazione.
“Non abbiamo nulla di concreto in mano”: parla così il questore di Bergamo durante una intervista rilasciata al settimanale “Oggi” in occasione del terzo anno dal ritrovamento, il 26 febbraio 2011, del corpo della giovane Yara Gambirasio.
Una ammissione di sconfitta senza attenuanti, quella del questore di Bergamo, che lascia poche speranze. Yara aveva 13 anni quando è stata rapita all’uscita della palestra dove si allenava e presumibilmente uccisa. Sono passati 3 anni da quei tragici momenti ma, dopo 3 anni, le indagini non hanno portato a nulla di concreto:
“Non ci sono spunti nuovi che possano consentire l’identificazione dell’omicida, anche se in mano agli inquirenti c’è un dna, un profili genetico deteriorato, ma che potrebbe appartenere all’assassino”
La caccia al killer mediante l’esame di migliaia di DNA ha portato solo ad un profilo genetico deteriorato che potrebbe appartenere all’assassino. Si tratta di un uomo deceduto nel 1999 il cui DNA è stato trovato sugli indumenti di Yara. Non il suo, dunque, ma quello di un ipotetico figlio a cui però non si è mai riusciti a risalire.
E senza prove concrete, l’indagine rischia di essere archiviata.
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