Veterinario: "devo sopprimere il cane". Invece lo teneva in vita per trasfusioni

Veterinario: “devo sopprimere il cane”. Invece lo teneva in vita per trasfusioni

2 Maggio 2014 - di Claudia Montanari

ALEDO (TEXAS) – Convinti che il proprio cane fosse stato soppresso a causa di una brutta malattia, una famiglia del Texas è rimasta inorridita quando ha scoperto che invece il povero cane era stato segretamente tenuto in vita da un veterinario e sfruttato per le trasfusioni di sangue.

Una triste vicenda di maltrattamenti su animali ci arriva dal Texas e viene riportata dal Daily Mail.

Sid, un cane Leonberger di 5 anni, doveva essere soppresso 6 mesi fa. Martedì scorso però la polizia di Fort Worth ha fatto irruzione nella famosa Animal Clinic di Camp Bowie dopo aver ricevuto una soffiata secondo cui in quella clinica gli animali venivano maltrattati.

Come si legge sul Daily Mail, la proprietaria di Sid, Marian Harris, lo scorso ottobre aveva dato il permesso al veterinario di Sid di praticargli l’eutanasia. Il medico le aveva infatti riferito che il suo cane era affetto da una malattia congenita della colonna vertebrale.

Nei scorsi giorni però la signora Harris ha ricevuto una telefonata da una ex dipendente della clinica che le ha detto che il suo cane era stato tenuto in vita in una gabbia durante gli ultimi sei mesi. Così la donna e suo marito si sono precipitati alla clinica degli animali e hanno scoperto che Sid era rinchiuso in una gabbia in una stanza sul retro.

Marian Harris ha raccontato alla CBS DFW:

“Il tradimento è stato così incredibilmente intenso che nulla ti prepara per le emozioni che vivi. Non c’è rabbia, non c’è gioia nel riavere il tuo cane, c’è il tradimento intenso alla fiducia che avevamo riposto nel veterinario. E’ stato davvero difficile in quel momento provare una particolare emozione”

La famiglia ha potuto riabbracciare Sid e, dopo averlo portato in un’altra clinica per farlo visitare, ha scoperto che non c’è alcun motivo perché Sid venga soppresso:

“E’ stato come ricevere un pugno nello stomaco. Questo ha scosso il nostro mondo. Cosa rispondo ai miei figli quando mi chiedono: “Come fa qualcuno a fare questo? Perché accadono queste cose?”

Martedì scorso, gli agenti di polizia hanno sequestrato altri due cani come prova. Il Consiglio di Stato dei medici veterinari ha avviato un’indagine per stabilire se tutti gli altri animali presenti nella clinica fossero stati maltrattati.

A seguito della vicenda, il veterinario della “clinica degli orrori” ha parlato in sua difesa, dichiarando che le accuse contro di lui sono “un mucchio di sciocchezze”. Ha detto che era la signora Harris, che voleva praticare l’eutanasia al suo cane, ma lui non riusciva a farlo.

L’uomo ha anche detto che la donna che ha contattato la famiglia Harris per il loro cane, era solo una ex dipendente scontenta che voleva vendicarsi di lui.

L’ex membro dello staff di Camp Bowie, tuttavia, ha insistito nel dire che il motivo per cui aveva lasciato il suo lavoro era proprio perché lasciato non poteva continuare a lavorare in un luogo in cui venivano maltrattati gli animali.

Per la famiglia Harris e per il povero Sid è iniziato tutto un anno fa, quando il cane è stato portato alla clinica a causa di un problema ad una ghiandola anale.

Secondo la denuncia presentata della famiglia il 22 aprile, il veterinario aveva voluto curare Sid con un nuovo “laser a freddo” e aveva avvertito la famiglia che il recupero per il cane avrebbe potuto durare di più. Ad ottobre, le condizioni di Sid erano peggiorate al punto in cui non riusciva più a sollevare le zampe posteriori e si trascinava. In quel periodo, il veterinario avrebbe informato i proprietari che il loro cane aveva un difetto congenito della colonna vertebrale, e la migliore linea d’azione sarebbe stata l’eutanasia perché non c’era nessuna cura per la sua condizione. Il veterinario si era anche offerto di seppellire Sid nella sua fattoria.

La signora Harris ha detto:

“Così a malincuore gliel’ho portato, avevamo gli occhi pieni di lacrime”.

Poi, ad aprile scorso, la signora Harris ha ricevuto la misteriosa telefonata dell’ex dipendente della clinica la quale le ha confessato che Sid non era mai stato soppresso, ma che era stato tenuto in vita e veniva “usato” come un donatore di plasma per altri animali domestici.

Il piccolo Sid ora sta meglio anche se ha ancora un periodo di riabilitazione davanti a sé. Tuttavia, una risonanza magnetica ha confermato che non ha mai avuto un difetto congenito della colonna vertebrale.

 

In foto: Sid, il cane i cui proprietari pensavano fosse stato soppresso e invece era tenuto in vita e sfruttato per le trasfusioni

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