USA, donne soldato: 5 mesi di test brutali per dimostrare la loro forza

USA, donne soldato: 5 mesi di test brutali per dimostrare la loro forza

11 Novembre 2014 - di Claudia Montanari

WASHINGTON – Test difficili, di più, difficilissimi. Sono quelli che 105 donne dovranno affrontare per 5 mesi, insieme ad altri 295 colleghi uomini, per dimostrare che sì, anche loro possono diventare donne soldato ed essere inserite nelle truppe d’assalto. Una vera e propria odissea che il Pentagono ha preparato per loro e che viene raccontata da Vittorio Zucconi su Repubblica:
“Test brutali, come sollevare a braccia proiettili di artiglieria pesanti 50 chili e caricare cannoni pesanti campali. O marciare per 40 chilometri in otto ore, impresa già ardua, resa ancora più crudele dallo zaino d’ordinanza pesante 52 chili. Il Pentagono, e il Corpo dei Marines, non avevano scelta se non mettere alla prova le aspiranti al ruolo di truppe combattenti di prima linea, perché questa è, dal 2013, la politica ufficiale del governo americano, firmata dall’allora ministro della Difesa Leon Panetta su pressione del Presidente Obama. Il servizio militare deve essere aperto, in tutti i ruoli e gli incarichi, dai telefonisti ai piloti dei caccia di Marina, dalle Forze Speciali come i Ranger e i Seal ai panzer, a tutti, senza distinzione di genere o di orientamenti sessuali”
E, per le donne, alcuno “sconto” di prove:
“«Chi combatte al mio fianco — ha brontolato il colonnello Robert Maginnis, veterano di guerra e capofila degli anti-femmine — deve essere in grado di fare esattamente tutto quello che il commilitone al suo fianco fa. Proiettili e mine non distinguono il sesso dei loro bersagli ». E non vogliono che si distinguano neppure le donne che tenacemente si iscrivono e cercano di superare il calvario al quale i superiori le sottopongono. «Provate voi a sollevare un proiettile di cannone da 50 chili pesandone 55 come peso io» dice il caporale Vicki Harris, che ci è riuscita. Raro caso perché due Marines femmina su tre abbandonano il corso già il secondo giorno. Ma anche la metà dei maschi non ce la fanno”
Un vero e proprio test per le “Marines” che serve ad ottenere dati oggettivi e certi sull’atteggiamento delle donne soldato:
“Accanto agli ufficiali e ai leggendari “sergenti istruttori” illustrati in dozzine di film nel loro sadismo, lavorano team di professori universitari reclutati dalle facoltà di medicina sportiva, per misurare reazioni, resistenza alla fatica, autocontrollo. Le reclute sono monitorate con elettrodi appiccicati al corpo e strumenti per le rilevazioni telemetriche. Tra bombardamenti e agguati con munizioni vere, come accade regolarmente nell’addestramento dei militari americani, simulazioni elettroniche di attacchi ed esplosioni, ogni azione e razione è soppesata, dalla quantità di acido lattico nei muscoli al battito cardiaco. E sono per prime le donne a chiedere che niente sia facilitato nel loro percorso, per dimostrare che tutto quello che un maschio può fare anche loro possono fare”
E per le donne che usciranno vincenti da questo testi lungo 5 mesi è previsto un premio:
“Novanta giorni nel deserto Mojave, l’estate prossima in California, tra scorpioni e serpenti a sonagli. «Ma chi sopravvive al sergente istruttore non può avere paura di qualche insetto e di qualche biscia» ride il caporale Princesse”

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