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USA come l’Italia, il Parlamento è donna: valanghe di quote rosa

NEW YORK – La XVII legislatura della Repubblica italiana è, grazie soprattutto al contributo del Pd, la più rosa di tutte.

Ma la “valanga” di quote rosa che ha travolto la politica non è solo italiana. Anche gli Stati Uniti con l’ultimo “Election Day” del 2012, che ha confermato Barack Obama Presidente, ha portato a Capitol Hill un numero di donne… da record. Ben 20 al Senato, il numero più alto mai raggiunto di donne, e tra loro c’è anche Elisabeth Warren, la prima donna eletta alla Camera Alta del Massachusetts.

Ma un’altro nome (femminile) che ha fatto “discutere” l’America è quello di Tammy Baldwin, rappresentante del Wisconsin, la prima donna del suo stato, e soprattutto il primo politico apertamente omosessuale.

E, proprio le donne, si sono prese una bella “rivincita”: ha fatto discutere l’elezione di Claire McCaskill che ha “sconfitto” l’aspirante senatore (uomo) Todd Akins che durante la campagna elettorale aveva messo in dubbio i diritti delle donne con affermazioni a dir poco medievali (“nessuna vittima di un atto di “stupro legittimo” può rimanere incinta perché il corpo femminile ha la possibilità di “chiudersi” di fronte a tale evenienza” ne è un tipico esempio).

Ma il primo premio in quanto a “quote rose” è andato al New Hampshire: il primo stato con una delegazione esclusivamente femminile al Congresso. Come se non bastasse, un’altra signora del New Hampshire, Maggie Hassan, è diventata governatore battendo il repubblicano conservatore Ovide Lamontagne, grazie a un programma imperniato sui diritti delle donne e delle minoranze.

Donne di diverse estrazioni etniche, sociali, professionali si sono dunque affermate in questo nuovo Parlamento in rosa: una bella sorpresa è stata riservata anche dalle Hawaii con l’elezione di Tulsi Gabbard, la prima indù al Congresso, mentre la deputata Mazie Hirono, un’emigrante giapponese, sarà la prima senatrice dello stato di Barack Obama e la prima donna di origini asiatiche in Senato.

In Illinois un’altra asiatica-americana, Tammy Duckworth, è diventata la prima disabile eletta alla Camera dei Rappresentanti: ex vice segretario per gli affari degli ex combattenti ha perso entrambe le gambe durante la guerra in Iraq.

Claudia Montanari

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