Allarme Selfie: ansia di venire bene in foto scatena la corsa al ritocchino

Selfie: in 6 anni 259 morti per un autoscatto

4 Ottobre 2018 - di Claudia Montanari

ROMA – In 6 anni sono morte 259 persone a causa di un selfie. I dati sono allarmanti: tra il 2011 e il 2017 sono 259 le persone decedute per incidenti avvenuti mentre cercavano di farsi un autoscatto. A fare il conto è stato uno studio pubblicato dal Journal of Family Medicine and Primary Care dell’All India Institute of Medical Sciences. Lo studio è stato attraverso ricerche sul web con parole chiave come ‘morte per selfie’ incidente selfie’ o ‘mortalità selfie’, e hanno trovato informazioni su 137 incidenti in tutto il mondo, che hanno fatto appunto 259 vittime, tra ottobre 2011 e novembre 2017. L’età media delle vittime, quasi tre quarti delle quali erano maschi, è risultata di 22,9 anni. Il numero più alto di morti è stato riportato dall’India, che ha quasi metà degli incidenti, seguita da Russia, Usa e Pakistan.

La maggior parte delle persone, 70, è morta per annegamento, mentre la seconda causa più frequente è risultato l’incidente con un mezzo di trasporto, in maggioranza dovuto a persone che scattavano selfie vicino a treni. Fra le altre cause di morte segnalate ci sono cadute, incendi, scosse elettriche e persino, in otto casi, animali. “Servirebbero delle aree ‘no selfie’ nelle zone turistiche – concludono gli autori – specialmente in posti come corsi d’acqua, picchi e edifici alti, per diminuire l’incidenza di queste morti”.

Anche in Italia si sono verificati casi di “morte da selfie”. Tra gli eventi tragici quello che ha riguardato una ragazzina ungherese di 15 anni, annegata in una spiaggia della Gallura, in Sardegna: in compagnia di una zia si era issata su una roccia a picco sul mare per scattarsi un selfie mozzafiato quando un’onda di sette metri l’ha trascinata in acqua.

E’ finito in tragedia anche il desiderio di due ventenni che volevano immortalare in un video il salto di una cascata di un torrente. Lo scenario è la Valle di Susa, la primavera scorsa, a pochi chilometri da Torino. Qui i due ragazzi, appassionati di arti circensi, nel tentativo di fare un salto sono precipitati nell’acqua gelida e per uno di essi non c’è stato nulla da fare: i soccorritori l’hanno recuperato morto per affogamento.

Epilogo assurdo anche per un ragazzo di appena 13 anni che a Soverato, in provincia di Catanzaro, ha perso la vita investito da un treno che – sembra, ma le ricostruzioni sono controverse – intendeva mettere come sfondo a un selfie. Il giovane è morto sul colpo, mentre due suoi amici sono fortunatamente rimasti illesi. Hanno raccontato, ancora sotto shock, che l’idea era quella di posizionarsi sui binari in modo tale da cogliere nello scatto l’arrivo ad alta velocità del convoglio.

A Padova ha fatto scalpore il caso di 4 ragazzi saliti sul cornicione di un grattacielo per farsi una foto. Tutti con un’età compresa tra i 16 e i 17 anni, sono stati denunciati per procurato allarme. Ai poliziotti, secondo un copione ormai logoro, hanno spiegato che era tutto un gioco e che non avevano considerato il pericolo che avevano corso.