"Se domani tocca a me, distruggi tutto": chi è la poetessa Cristina Torre Cáceres

“Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima”: chi è la poetessa Cristina Torre Cáceres

20 Novembre 2023 - di Silvia_Di_Pasquale

Se domani sono io mamma, se domani non torno, distruggi tutto. Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima“. In queste ore i versi di una poesia del 2011 di Cristina Torres Cáceres sono stati rilanciati sui social da Elena Cecchettin, sorella di Giulia, la ragazza trovata morta sabato 18 novembre a una settimana dalla scomparsa con l’ex fidanzato Filippo Turetta.

Cáceres è un’attivista peruviana, da anni in lotta per i diritti delle popolazioni indigene e che ha fatto dell’educazione ambientale la sua principale battaglia. Ma questa poesia parla proprio del femminicidio ed è indirizzata a una madre che la legge postuma, dopo la possibile scomparsa di una figlia vittima di violenza.

Il testo della poesia

“Se domani non rispondo alle tue chiamate, mamma.

Se non ti dico che vengo a cena. Se domani, il taxi non appare.

Forse sono avvolta nelle lenzuola di un hotel, su una strada o in una borsa nera.

Forse sono in una valigia o mi sono persa sulla spiaggia.

Non aver paura, mamma, se vedi che sono stata pugnalata.

Non gridare quando vedi che mi hanno trascinata.

Mamma, non piangere se scopri che mi hanno impalata.

Ti diranno che sono stata io, che non ho urlato, che erano i miei vestiti, l’alcool nel sangue.

Ti diranno che era giusto, che ero da sola.

Che il mio ex psicopatico avesse delle ragioni, che ero infedele, che ero una puttana.

Ti diranno che ho vissuto, mamma, che ho osato volare molto in alto in un mondo senza aria.

Lo giuro, mamma, sono morta combattendo.

Lo giuro, mia cara mamma, ho urlato forte così come volavo alto.

Ti ricorderai di me, mamma, saprai che sono stata io a rovinarlo quando avrai di fronte tutti quelli che urleranno il mio nome.

Perché lo so, mamma, non ti fermerai.

Ma, per quello che vuoi di più, non legare mia sorella.

Non rinchiudere le mie cugine, non privare le tue nipoti.

Non è colpa tua, mamma, non è stata nemmeno mia.

Sono loro, saranno sempre loro.

Combatti per le loro ali, quelle ali che mi tagliarono.

Combatti per loro, che possano essere libere di volare più in alto di me.

Combatti per urlare più forte di me.

Possano vivere senza paura, mamma, proprio come ho vissuto io.

Mamma, non piangere le mie ceneri.

Se domani sono io, mamma, se non torno domani, distruggi tutto.

Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima“.