Villa Chianti

Villa in Toscana? Crolla il prezzo ma non per la crisi

31 Luglio 2012 - di Claudia Montanari

FIRENZE – I prezzi crollano ma la notizia buona è che, almeno per una volta, la crisi non c’entra o, almeno, non c’entra del tutto.

Se infatti il Sunday Times certifica che la villa d’epoca in Toscana, magari ristrutturata e con piscina vista campagna, non è mai stata così conveniente come oggi, il motivo non è da far ricadere nella crisi economica ma in una strana inversione di tendenza. La questione “villa in Toscana” è infatti molto cara ai quotidiano britannici in quanto il Chianti e dintorni sono stati da anni meta di appassionati e facoltosi pensionati inglesi. Ma oggi molti inglesi che hanno comprato da queste parti negli Anni 90 (quando c’è stato il boom della Toscana) iniziano ad essere anziani e una casa impegnativa in un Paese straniero è diventata per loro una fatica quasi insostenibile.

Certo poi la crisi che colpisce in prima istanza i beni di lusso ci mette lo zampino, ed ecco che i prezzi delle ville “crollano”. “La regione rimane più desiderabile che mai, e attira sempre più anche americani e russi”, assicura il Sunday Times. Ma c’è un però. “E’ la conseguenza inevitabile di un processo che è iniziato negli anni ’70 e ha preso slancio negli anni ’80 e ’90, quando distinti prepensionati inglesi compravamo proprietà immobiliari in rovina da ristrutturare. Adesso – spiega il quotidiano – sentono il peso degli anni e pensano che non possono o non vogliono più occuparsi di una grande casa lontana. Risultato: molte proprietà stanno arrivando sul mercato contemporaneamente”.

Il Sunday Times fa un esempio: il Castello di Montegualandro, con vista sul Lago Trasimeno, messo sul mercato nel 2008 a 20 milioni di euro, ribassato a 12 milioni nel 2009, a 10 milioni nel 2010, a 7 milioni l’anno scorso e adesso a 5,3 milioni. Fino a poco fa ci voleva in media un anno per vendere una villa. Adesso ce ne vogliono diversi. Senza contare che gli inglesi, con la crisi dell’euro, preferiscono stare a guardare e osservare le sorti della moneta unica. Con un ipotetico ritorno della lira quei beni si svaluterebbero ancora di più.