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Pdl, solita “ricetta” meno tasse per tutti: “via l’Imu”

ROMA – Ci siamo, ogni volta la stessa ricetta “meno tasse per tutti”. Il Pdl propone questa volta la sua terapia shock per bocca di Angelino Alfano che, questa volta, promette di abbattere immediatamente l’Imu sulla prima casa.

“La proposta di attacco al debito pubblico presentata dal Pdl serve proprio a questo: a farcela da soli e insieme a ridare respiro all’economia. Possiamo e dobbiamo farlo. Vogliamo realizzare uno scudo tutto italiano”. Alfano ne parla  in un’ intervista al Corriere della Sera in cui sottolinea che ”dopo dieci mesi di riforme gli spread non sono scesi”. Nel caso si dovesse arrivare alla firma di un memorandum di impegni con l’Europa in cambio dello scudo, Alfano osserva che “se si tratta di confermare impegni già assunti, nulla quaestio. Ma se invece qualcuno pensa di farci l’esame del sangue, o di metterci sotto tutela, si sbaglia”.

Sul sottosegretario Antonio Catricalà che ha parlato di taglio del debito per 15-20 miliardi l’anno, Alfano afferma: “Ho una grande stima per Antonio Catricalà. Ma questo è il momento in cui siamo chiamati ad avere più ambizione e coraggio”, “ci sono tutte le condizioni per avviare con decisione una terapia-choc, un grande progetto di abbattimento del debito, facendo dimagrire lo Stato e non i cittadini. Il nostro piano si ispira al lavoro dei professori Forte, Savona e Masera. Si tratta della valorizzazione di alcuni asset pubblici non strategici. E’ un’operazione che può portare il rapporto debito/pil sotto quota 100%” e che renderebbe “possibile avviare immediatamente una riduzione della pressione fiscale”.

Su chi sarà il candidato del Pdl, Alfano fa sapere: “In tanti, io per primo, insistiamo perché Berlusconi sciolga la riserva e si renda disponibile”. Il segretario Pdl afferma inoltre di lavorare perché si arrivi alla fine della legislatura e che un accordo sulla legge elettorale “si può trovare e non è lontano”. Infine, su Casini che si allea con Bersani dopo il voto, Alfano osserva: ”Ho toccato con mano cosa significhi la ‘golden share’, l’influenza della Cgil sul Pd. Come farà il capo di un partito moderato a farsi dettare la linea economica dal Pd e dalla Cgil? Se ci sono riusciti con il governo Monti in alcuni decisivi passaggi, figuriamoci con il Pd al governo”.

Claudia Montanari

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