Marissa Mayer CEO Yahoo

Marissa Mayer: manager, incinta e da ora CEO Yahoo

18 Luglio 2012 - di Claudia Montanari

NEW YORK – Bionda, giovane e bella. No, non  l’identikit della classica “velina” cui siamo abituati. Lei è Marissa Mayer e, di certo, oltre alle doti fisiche deve essere anche parecchio determinata e ambiziosa visto che è appena riuscita ad essere eletta nuovo CEO di Yahoo, sbaragliando colleghi uomini e anche più anziani di lei. E considerato anche che non è che viene dalla prima azienduccia qualsiasi, ma direttamente dal colosso informatico Google. Per lei è di certo una doppia vittoria: non solo da Yahoo ha l’arduo ma nobile compito di riscattare l’ex marchio più famoso del web, ma finalmente riesce a scrollarsi di dosso quel pesante titolo di “eterna seconda” che aveva da Google: vicepresidente. E quel “vice” non le andava proprio giù. Così ecco che sul suo tacco 12 (la Mayer è nota per la sua grande passione per la moda) chiude con chicceria la porta di Google e approda dall’altra parte di Silicon Valley con la speranza di riuscire nell’impresa fallita dai suoi predecessori: almeno contenere le perdite date da Google e Facebook.

Certo la cosa si trasforma da “notizia” a “bomba” quando Marissa svela un altro particolare: è incinta di un bel maschietto. Così non solo bella, manager e potente (è anche nella lista delle 50 donne più potenti del mondo) ma anche mamma. Un’utopia, insomma.

Ma no, non è un’utopia perché Marissa esiste e si è fatta da sola. Certo, immaginiamo che durante la sua carriera difficilmente si sia battuta per avere permessi e ferie che abbia probabilmente preferito lunghi giorni di lavoro a quelli di vacanza, eppure il finale è lieto: ce l’ha fatta. E, sarà forse che ci troviamo in America e non certo in Italia, dove se come lei si è giovani bionde e belle il luogo comune ti vuole in tv a “sospirare” più che aspirare. E di certo in Italia entrare a 24 anni in un colosso informatico e, addirittura, avere i “diritti” e tutte le carte in regola per eventualmente avanzare di carriere con meritocrazia, quella si che sembra un’utopia. In Italia, diciamolo, “a 24 anni i ragazzi neo laureati possono aspirare al massimo ad entrare in qualche grande azienda come addetti alle vendite e anzi, a loro è andata bene”.
E invece Marissa Mayer fortunatamente la sua carriera l’ha fatta in America e adesso è lì, ai vertici di Yahoo dopo aver dato il benservito a Google, che diciamolo, un po’ ci è rimasto. Alcune voci maligne insinuano addirittura che i giovani cofondatori del “Big G” Larry Page e Sergey Brin l’abbiano soprannominata la “fedifraga”. In fondo però, si legge a la Repubblica che “il suo posto le stesse ormai stretto non era un segreto per nessuno: un collega l’aveva anche scavalcata come vice senior. Un affronto per lei che negli ultimi anni era diventata non solo la manager che sembrava insostituibile ma anche il volto vero e proprio della Grande G, la donna che parlava con la Casa Bianca e che aveva organizzato una grande cena un anno fa per l’amico Barack Obama”.
E ancora, la Repubblica scrive: “Naturalmente la signora ha già le idee chiare su come rilanciare quel marchio arrugginito che comunque resta uno dei portali più forti d’America: vuole concentrarsi, ha detto, “per creare un’esperienza più gradevole per l’utente”. Vuol dire che metterà mano ai prodotti puntando però su quelli che – dice – sono già i punti di forza: la posta e l’informazione sportiva e finanziaria. Ha già chiarito che si cresce “sviluppando i talenti” e laggiù nella Valley gli ingegneri già si sfregano le mani: aspettiamoci una guerra a colpi di milioni per accaparrarsi le migliori menti tra Google, Facebook e dintorni”.
Certo che, se alla fine Yahoo avrà la rivincita su Google e nel frattempo Marissa avrà anche partorito il suo bellissimo bambino, ci sarà da ridere.

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