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Malala Yousafzai, il premio Nobel in Ralph Lauren agli Oscar

Malala Yousafzai come non l’abbiamo mai vista. L’attivista per i diritti umani è apparsa raggiante all’ultima cerimonia degli Oscar. La premio Nobel 2014 per la pace ha fatto il suo ingresso in un abito di di paillettes d’argento con cappuccio sul capo uscito dagli atelier di Ralph Lauren. Malala è agli Academy Awards in quanto produttrice esecutiva di Stranger at The Gate di Joshua Seftel, candidato nela categoria dei documentari short. “Con la mia società voglio lavorare con le donne e con i giovani, realizzare programmi di ogni tipo e collegare così le persone in tutto il mondo”.

La battuta di Jimmy Kimmel agli Oscar non piace a Malala: “Trattate le persone con gentilezza”

Il comico e presentatore Jimmy Kimmel, durante la cerimonia degli Oscar, è sceso in platea per intervistare alcuni degli ospiti presenti in sala. Quando si è avvicinato a Malala Yousafzai si è lasciato andare a una battuta che ha provocato un certo fastidio nell’attivista. “Il suo lavoro a favore dei diritti umani e dell’istruzione garantita a donne e bambini è un’ispirazione”, ha esordito Kimmel, avvicinandosi al premio Nobel, seduta nel pubblico in platea. Quindi ha concluso con la domanda con una domanda che sembrerebbe averla messa in imbarazzo: “In qualità di più giovane vincitrice del premio Nobel nella storia, pensa che Harry Styles abbia sputato su Chris Pine?”. Al coro di risate sollevatosi dalla platea non ha contribuito Malala che, invece, ha risposto: “Parlo solo di pace”. Più tardi, ripostando la scena sul suo profilo Twitter, ha lanciato un messaggio diretto al comico: “Trattate le persone con gentilezza”.

La storia di Malala Yousafzai

Malala Yousafzai aveva undici anni quando ha iniziato a scrivere della sua vita sotto i talebani in un blog in urdu della Bbc. Nel 2011, come riconoscimento per il suo coraggio e il suo impegno in favore dei diritti delle donne, ha ricevuto il Pakistan’s National Youth Peace Prize. Dopo ripetute minacce il 9 ottobre 2012, finita la scuola, mentre era sul vecchio bus che la riportava a casa, un uomo le ha sparato colpendola in pieno volto, ma lei c’è l’ha fatta. E’ sopravvissuta. Oggi è il simbolo universale delle donne che combattono per il diritto alla cultura e al sapere.

Silvia_Di_Pasquale

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