“Approvata dal ministero dell’Istruzione, l’iniziativa è basata su recenti studi nell’ambito della neurologia da cui risulta che gli adolescenti hanno un miglior rendimento scolastico nella tarda mattinata. Evitare l’alzataccia delle 7 sembra dunque essere un beneficio per i più giovani; e chissà, se l’ipotesi trovasse ampia conferma nell’esperimento ora avviato in Gran Bretagna, potrebbe essere estesa anche agli adulti”
“All’interno del progetto, 31.800 scolari in 106 istituti medi e medi superiori cominceranno le lezioni con due ore di ritardo rispetto alla norma. Gli altri circa 35mila studenti saranno invece sottoposti a sperimentazioni di altro tipo, come per esempio capire se un esercizio fisico ad alta intensità può migliorare la memoria e la concentrazione di ragazzi e ragazze. Un altro esperimento ancora verificherà se gli scolari raggiungono migliori risultati in materie scientifiche, quando vengono offerti loro dei premi sullo stile dei quiz televisivi. In tutto si tratta di sei progetti sperimentali di diverso genere. Al monitoraggio parteciperanno, oltre alla Oxford University, anche le università di Cambridge e di Bristol, e pure due fondazioni private a scopo di beneficenza, l’Education Endowment Foundation (Eef) e la Wellcome Trust, con a disposizione un budget di 4 milioni e 700mila sterline (circa 6 milioni di lire) per finanziare lo studio”
“Riguarderanno sia i risultati accademici degli studenti che il loro responso psicologico. Dovranno tenere necessariamente conto anche delle conseguenze per le famiglie: entrare in classe alle 10 significa generalmente uscire di casa dopo che i genitori sono andati al lavoro o contemporaneamente; e tornarci più tardi del solito. Anche se la maggioranza degli studenti di grado medio e medio superiore vanno a scuola autonomamente, usando mezzi pubblici o gli scuola-bus, un cambiamento d’orario potrebbe avere implicazione anche per la vita familiare. E inoltre riduce il tempo da dedicare a compiti, sport, altre attività ricreative, una volta tornati a casa dopo la scuola”
“Se le autorità britanniche hanno deciso di autorizzare un simile programma è perché ci sono ragionevoli dubbi che il sistema attuale non sia l’ideale. «È appunto un tentativo di mettere insieme prove scientifiche sufficienti per capire come migliorare la scuola», dice al Times il professor Kevan Collins, presidente della Eef, una delle due fondazioni che prendono parte all’iniziativa. Le “cavie” dell’esperimento, ovvero gli studenti, per ora non si lamentano: ringraziano di poter restare un po’ di più a letto e di entrare a scuola all’ora in cui ci sarebbe stata la prima ricreazione. Il suono della campanella che dà il via alle lezioni, per loro, non somiglierà più a quello della sveglia sul comodino”
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