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Natale, le letterine dei bimbi: regali, giocattoli… e un po’ di felicità “a mamma e papà”

17 Dicembre 2012 - di Claudia Montanari

ROMA – Non solo giocattoli. Sono parole piene di speranza quelle che i bambini affidano alle letterine di Natale destinate a Babbo Natale. Anche quest’anno infatti i “postini di Babbo Natale” di Poste Italiane sono al lavoro per raccogliere le migliaia di letterine scritte e indirizzate al magico “vecchietto” che regala sogni in tutto il mondo.

Ed è a lui che i bambini si rivolgono non solo per chiedere giocattoli più o meno costosi, ma soprattutto un po’ di speranza. È il caso di una bimba che dice di scrivere da parte del papà, perché, spiega, ”credo che abbia avuto un anno difficile” e ”qualsiasi cosa tu voglia portargli a lui andrà bene”.

E i bambini non risparmiano certo tempo per la loro letterina: solo lo scorso anno ne sono state spedite circa 100.000, con tanto di disegni e decorazioni. E quest’anno, per incentivare una tradizione intrapresa ormai più di dieci anni fa, Poste ha anche lanciato anche un sito interattivo (www.poste.it/letterinedibabbonatale) in cui i bambini, attraverso un gioco che consiste nella ricerca del cappello di Babbo Natale, alla fine del percorso troveranno una busta con l’indirizzo a cui inviare le lettere per Santa Claus.

Così questi bambini, incredibilmente sensibilizzati da questo momento di crisi, chiedono a Babbo Natale tutto quello che, per motivi economici, sanno di non poter chiedere ai propri genitori: dalle bambole all’astuccio dell’eroe preferito, dalle scarpe alla moda all’ultima consolle per videogiochi, i bambini non si fermano qui, richiedendo soprattutto sogni e speranze per la loro famiglia.

“Caro Babbo Natale siamo due sorelle di nome Rebecca e Carlotta – si legge in una letterina – a noi ci ha detto la nostra mamma che fate piccoli doni e perciò vi chiediamo solamente due cose: io vorrei un astuccio nuovo (come capita capita) e Carlotta vorrebbe una bambolina… grazie tanto!”.

Certo, c’è anche chi non si accontenta di pochi doni e stila una lunga lista: “Scarpe da ginnastica, Nintendo, gioco da tavola, macchina carabinieri/polizia, macchina dell’uomo ragno, maschera dell’uomo ragno, spada samurai” e chi, poi, riesce a “contenersi” come Riccardo che, scrive “Io quest’anno di giochi vorrei per favore solo due cose. La prima è un libro di ‘Focus Junior’ e si intitola Come vivremo nel 2050. La seconda è invece un videogioco per l’Ipad”.

“Caro Babbo Natale voglio il braccialetto di Ben Ten – scrive un bambino – Sei molto gentile, grazie tanto!“.

E poi c’è chi come Sara invece rinuncerebbe a qualunque cosa materiale pur di avere una sorellina o un fratellino con cui giocare. “Caro Babbo Natale – scrive – vorrei tanto un fratellino o una sorellina, ti prometto che studierò e che sarò un angelino. Ti supplico, non portarmi il resto dei regali che voleva ma ti prego fa che la mia mamma sia in gravidanza”.

Tutti i desideri dei bimbi vengono recuperati, raccolti e letti dai ‘postini di Babbo Natale’. Saranno proprio loro a recapitare a tutti i bambini la risposta del vecchietto dall’inconfondibile costume rosso e dalla lunga barba bianca, accompagnandola con un piccolo dono.

A Roma, nel frattempo, come ogni accade è facile scorgere per le vie di Termini il grande abete della Stazione costellato di centinaia di letterine a Babbo Natale da parte di “grandi-bambini” che, con mezzi fortuiti, hanno lasciato attaccate al grande abete della Stazione. E sbirciandone casualmente qualcuna, è impossibile non toccare con mano sconforto e tristezza: per i tempi duri, per il lavoro perso, per i bambini che non si riescono ad accudire (o nel migliore dei casi che non avranno regali in questo Natale) per mancanza di soldi. Rancore per il male ricevuto, tanta rabbia e si, un po’ (poca) speranza. E poi c’è quel bambino, che ha chiesto tre cose a Babbo Natale ma, dice nella letterina, è contento se riesce a riceverne anche solo due. Loro sì che hanno più certezze di noi, noi che, ormai, aspettiamo solo un miracolo.

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