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Lavori domestici: mariti troppo pigri o mogli incontentabili?

14 Maggio 2012 - di Claudia Montanari

ROMA – Da una parte il Ministro del Lavoro Elsa Fornero dichiara che “la conciliazione non è solo un tema femminile, ma anche maschile: gli uomini dovranno fare di più in famiglia”, dall’altra su “la Repubblica” il sociologo Enrico Finzi dice si esprime dicendo che la colpa non è degli uomini: “Non diamo la colpa soltanto agli uomini se c’è ancora un problema gravissimo legato alla distribuzione della cura della casa e di chi ci abita. Esiste una millenaria resistenza femminile a delegare ai maschi. (…) Molte donne dicono “fatti più in là, sono più brava io”.

Comunque, colpa o non colpa dell’uomo, il dato è ufficiale: il 71% del lavoro familiare delle coppie è ancora a carico delle donne.

Eppure, stando al Wall Street Journal, sembra che in America non sia proprio così: “il 32% dei papà con mogli lavoratrici si occupa dei figli sotto i 15 anni con moltissimo zelo, tanto che il titolo dell’articolo era “Sono i papà le nuove mamme?”. Certo, questo fa riflettere considerando invece che in Italia, come si legge su la Repubblica, “è di appena il 6,9% la quota di padri che si prende un congedo parentale di almeno un mese”.

Ma, secondo il Ministro Fornero, qui non si tratta più di una giusta ed equa spartizione di compiti tra moglie e marito soprattutto quando è anche lei a lavorare. Secondo la Fornero infatti “oggi tutto il compito di cura di genitori anziani e figli è sulle spalle delle donne. Bisogna alleggerire questo peso e servono servizi per i disabili e per gli anziani. il problema è che poco può essere fatto tramite il sistema pubblico perché occorre contenere la spesa pubblica”.

E qui viene il nocciolo della questione: il fatto che il marito debba prendere in mano la situazione della casa non è piu di mero carattere “organizzativo della coppia”, ma diventa una necessità pubblica. Insomma, l’italiano non si può più permettere di stare sdraiato sul divano e alzare le gambe al passaggio dell’aspirapolvere della moglie.

Insomma, benché Finzi dica che compiti “importanti” come “gestire la malattia o pulire sederini rosa” siano ancora appannaggio della madre solo perché è lei a volerlo, gli uomini dovranno rassegnarsi: ora nella società c’è bisogno anche del loro aiuto.

 

La Fornero ha affermato che servono servizi per i disabili e per gli anziani. Ma, ha anche sottolineato, “il problema è che poco può essere fatto tramite il sistema pubblico perché occorre contenere la spesa pubblica”.Il ministro ha indicato come una risorsa importante il welfare aziendale che “in molti Paesi è già una realtà mentre noi dobbiamo fare passi in avanti”.Quanto alla recente riforma delle pensioni, Fornero ritiene che “le giovani generazioni di donne devono avere le stesse opportunità degli uomini. Quindi serve un reddito adeguato e parità di trattamento”. “La riforma va collocata nel contesto di crisi finanziaria – ha ricordato – e un tema forte a cui ci siamo ispirati è quello delle pari opportunità”.