Donna, vita, libertà: la streetartist Laika omaggia le donne iraniane

Donna, vita, libertà: la street artist Laika omaggia le donne iraniane

24 Novembre 2022 - di Silvia_Di_Pasquale

Donna, vita, libertà: la streetartist Laika omaggia le donne iraniane. All’alba del 24 novembre, alla vigilia della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è apparso un nuovo poster dell’artista. Laika è tornata sui muri della città di Roma, in via Torino (angolo via Cavour), con un’opera omaggio alle iraniane che stanno manifestando sulle strade di Teheran mettendo a rischio la loro stessa vita.

“Ho scelto questa data per dire la mia su ciò che accade in Iran, per supportare le donne che lottano contro il regime islamico, per la loro libertà, a costo della vita. Ho simbolicamente affisso l’opera lungo il percorso della manifestazione nazionale, del 26 novembre, organizzata dal movimento ‘NON UNA DI MENO’ per dedicarla a tutt* coloro che scendono in piazza. Non c’era cornice più adatta”, ha dichiarato la street artist.

“La donna ritratta da Laika fa volare via un hijab insanguinato e spezza le catene di un regime che la rende vittima e prigioniera di un asfissiante fondamentalismo religioso e di un sistema di potere patriarcale. Sullo sfondo lo stemma della Repubblica Islamica “stravolto” dal simbolo delle donne. Il mio non è un attacco all’Islam, ma ad uno stato che impone la religione come legge. Ogni donna iraniana deve essere libera di credere o non credere, indossare o togliere il velo. Libera dalle discriminazioni e dalle paure, e soprattutto LIBERA DI VIVERE”.

Da Teheran, alle città curde del nord, passando per l’Afghanistan fino a Roma…”Basta guerre sui nostri corpi”, basta violenza, morte e paura. A Mahsa Amini, Nasrin Ghadri, a tutte le donne che non ci sono più e a tutte quelle che ogni giorno lottano: Donna, Vita, Libertà!”, ha concluso Laika. Almeno per il momento, le manifestazioni in Iran non sembrano destinate a spegnersi. Anzi, nei giorni scorsi è stata data alle fiamme la casa dell’ayatollah Khomeini, padre della rivoluzione del ’79.

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