Lady Zuma

“Lady Zuma”: prima donna a capo di Unione africana

18 Luglio 2012 - di Claudia Montanari

ADDIS ABEBA (ETIOPIA) – È davvero il momento delle donne, questo. Se negli Usa infatti è stata appena nominata nuovo CEO Yahoo Marissa Mayer (donna, incinta e addrittura manager di successo) nel continente africano, in Etiopia per esattezza, è stata appena eletta una donna a capo dell’Unione africana (Ua). A ricoprire l’incarico di guida della Commissione dell’Ua è stata eletta con 37 voti su 54 Nkosazana Dlamini-Zuma, in arte “Lady Zuma”. La donna, che vanta comunque di un rispettabilissimo curriculum, già ministro degli Affari interni del Sudafrica ed ex moglie del presidente Jacob Zuma, aveva il sostegno dei Paesi africani anglofoni, mentre il suo sfidante Jean Ping del Gabon aveva quello dei francofoni.

L’elezione è importante perché segna la fine delle incertezze degli ultimi mesi sulla nuova presidenza, che secondo diversi osservatori avrebbero potuto indebolire ulteriormente l’Unione Africana, già in difficoltà nei rapporti con diversi stati membri.

Dlamini-Zuma ha 63 anni ed è nata nella provincia del Natal in Sudafrica da una famiglia con otto figli. Nei primi anni Settanta aderì all’African National Congress (ANC), il partito politico fondato nell’epoca della lotta all’apartheid in Sudafrica. Fu costretta a proseguire i propri studi medici in esilio all’Università di Bristol (Regno Unito) e lavorò poi come medico nello Swaziland, dove conobbe la persona che sarebbe diventata suo marito, Jacob Zuma, l’attuale presidente dell’ANC e dal 2009 presidente del Sudafrica. Hanno avuto quattro figli e hanno divorziato nel 1998.  Nel 1994, dopo le prime elezioni libere in Sudafrica, fu nominata ministro della Salute nel governo di Nelson Mandela. Da ministro, pose fine alle regole sulla segregazione per gli ospedali e mise in piedi un sistema base di assistenza sanitaria pubblica. La sua attività fu in parte criticata per come decise di gestire l’emergenza AIDS nel paese, adottando un farmaco meno costoso di altri e respinto da buona parte della comunità scientifica. Nel 1999 fece anche introdurre una legge per vietare il fumo in tutto i luoghi pubblici. Nell’attuale governo di Zuma è ministro dell’Interno.

Noi in Italia, intanto, accontentiamoci delle peripezie di Nicole Minetti.