Lady Gaga contro Russia e Putin: "Governo e leggi anti-gay criminali"

Lady Gaga contro Russia e Putin: “Governo e leggi anti-gay criminali”

6 Agosto 2013 - di Claudia Montanari

NEW YORK – Lady Gaga si scaglia contro il governo russo e Putin. “Il governo russo è criminale, all’oppressione si risponderà con la rivoluzione. Comunità Lgbt russa, non siete soli, noi combatteremo per la vostra libertà”. E poi ancora: “Perché non mi hai arrestato quando potevi, Russia? Perché non vuoi risponderne al mondo?”.

Lady Gaga risponde con una dura replica, via Twitter, alla linea dura adottata da Mosca contro di lei, e contro Madonna, per la loro aperta posizione di condanna delle discriminazioni che subiscono i gay in Russia.

La Russia, poche ore prima aveva attaccato Madonna e Lady Gaga accusandole di essere salite sul palco sprovviste di un visto adeguato per le ”attività commerciali”. Le due pop star ora rischiano problemi legali nel paese per aver tenuto i loro concerti munite solo di un visto turistico e, quindi, per aver contravvenuto alle leggi esistenti che richiedono visti ad hoc per lavorare ed esibirsi. Probabilmente però l’accusa è strumentale ed è solo nata per accusare le due pop star da sempre in prima linea nella battaglia per i diritti dei gay.

Madonna e Lady Gaga sono infatti, già state accusate nel 2012 dal politico russo Vitaly Milonov di aver promosso l’omosessualità presso i minori durante i loro show. Madonna, infatti, ha usato il suo spettacolo di Mosca per esprimere il proprio appoggio alle Pussy Riot, finite in carcere per commenti contro il presidente russo Vladimir Putin. Madonna si era spinta anche oltre: ”I gay qui e in tutto il mondo hanno gli stessi diritti”. ”Questa sera è casa mia Russia. E in casa mia si può essere gay” è la frase pronunciata invece da Lady Gaga durante il suo spettacolo lo scorso dicembre. Una frase che le è costata dure critiche: sempre Milonov, infatti, l’ha accusata di usare ”la propria musica e le proprie canzoni per spingere i ragazzi di 12 anni a sostenere la comunità gay”.