PPR fiducioso nel 2012: “Gucci ha disatteso le nostre iniziative, ma di poco”

22 Febbraio 2012 - di Claudia Montanari

ROMA – Il difficile clima economico, si sa, ha messo a dura prova un po’ tutte le aziende. Il settore del lusso, comunque, ha resistito bene alla crisi e fino ad ora non si sono mai riscontrate delle perdite significative.

Il colosso francese Ppr, per esempio, è molto fiducioso nel 2012, convinto che sarà un anno positivo. E, benché il suo principale brand Gucci “ha leggermente disatteso le nostre aspettative” – dice Thomas Mesmin, analista di Ca Chevreux- nell’ultimo trimestre dell’anno la griffe italiana sono cresciute del 12% contro le attese per un rialzo superiore al 15%.

Si legge sul sito di “la Repubblica”: “Eppure per il 2011, la società ha battuto le previsioni e conta di fare ancora meglio per il prossimo anno. Nel 2011 Ppr, tra i cui marchi figurano oltre a Gucci, Yvent Sain Laurent, Bottega Veneta, Puma e la catena Fnac, ha registrato un utile in crescita del 26,4%, a 1,055 miliardi di euro e un utile operativo in aumento del 17% a 1,6 miliardi di euro. Si tratta di un risultato superiore alle stime degli analisti interpellati da Bloomberg, che avevano puntato su un utile operativo pari a 1,52 miliardi. Le vendite, secondo quanto riferisce una nota, sono invece aumentate dell’11% a 12,2 miliardi di euro. “Ppr – ha commentato il presidente e direttore generale François-Henri Pinault – chiude il 2011 con eccellenti risultati” e il gruppo “è fiducioso nella propria capacità di realizzare, nel 2012, un nuovo anno di crescita sostenuta dal giro d’affari e dal miglioramento delle performance operative e finanziarie”.

La sola Gucci ha registrato un fatturato di 3,14 miliardi. Il polo sport/lifestyle, rappresentato dalla tedesca Puma nella quale è stata integrata Volcom, ha vantato vendite in progresso del 16,6% a 3,15 miliardi (+10,5%). Per contro è andata male Fnac: il risultato operativo è quasi dimezzato a 102,6 milioni, contro i 191,9 milioni del 2010. Il giro d’affari è calato del 3,2% (-3,6%), a 4,165 miliardi”.