George Clooney, nozze da 13 mln di $. Troppi per un "paladino di beneficenza"?

George Clooney, nozze da 13 mln di $. Troppi per un “paladino di beneficenza”?

3 Ottobre 2014 - di Claudia Montanari

VENEZIA – 13 milioni di dollari. Tanto è stato stimato il conto di uno dei matrimoni più sfarzosi mai visti a Venezia: quello tra George Clooney e Amal Alamuddin. E in molti si sono chiesti: ma non sarà stato un tantino esagerato, soprattutto per uno come lui attento da sempre alla povertà e alla fame nel mondo?

TUTTE LE SPESE:

Secondo quanto si legge sul Daily News, la cifra di 13 milioni di euro si raggiunge facilmente. La coppia ha pagato tutto ai suoi ospiti: trasporto aereo, noleggio dei motoscafi, alloggio all’Aman Canal Grande Venice, albergo a 7 stelle. Sorveglianza e sicurezza a viste per la coppia e molti degli ospiti per un totale di 400 dipendenti tra bodyguard e guardie private. E ancora, fiumi di Tequila arrivata dalla California, menu matrimoniale a base di aragosta, risotto, polenta e funghi, per un costo di circa 750 dollari a ospite, totale oltre 100mila dollari.

Dulcis in fundo, coccole e regali per gli ospiti: gift bags contenente, tra le altre cose, un ipod con una playlist creata dagli sposi. Il tutto alla modica cifra di 3 milioni di dollari.

Senza pensare, poi, al fatidico “Sì” per ufficializzare le nozze al Comune di Venezia che è costato ala coppia quasi 800mila dollari.

Se, dunque, i conti tornano perfettamente, ciò che non torna a molti utenti del web è l’aspetto morale di tutta la vicenda. Perché se è vero che nessuno può sentirsi in diritto di recriminare sull’uso che Clooney e Amal hanno deciso di destinare i propri soldi, vi è l’aspetto umano della faccenda che non è sfuggito ai più

13 milioni di dollari sono tanti, per noi. Non per George e Amal, ovviamente, e tutto deve essere rapportato al proprio livello economico ed è vero. Ma è anche vero che da una persona come George -che da sempre si è dichiarata attivissima nel sociale– forse noi tutti ci saremmo aspettati… di meglio.

Messaggero di Pace delle Nazioni Unite, grande sostenitore dei diritti umani, attivissimo nelle raccolte fondi per il terremoto di Haiti del 2010 e per le vittime dello tsunami del 2004 e dell’11 settembre 2001. L’impegno umanitario di Clooney comprende anche il tentativo di risoluzione per il conflitto del Darfur ed è il fondatore -insieme ai colleghi Don Cheadle, Matt Damon e Brad Pitt– dell’organizzazione no-profit “Not On Our Watch” che ha l’obiettivo di focalizzare l’attenzione globale nel fermare e prevenire le atrocità di massa.

Una vita sociale intensa, dunque, che a tratti stride con la scelta di un matrimonio così sfarzoso. Basti pensare al suo collega Brad Pitt che, in linea con le sue scelte umanitarie, ha optato per un matrimonio molto più sobrio e discreto.

In fondo, lo sanno anche i sassi che se sei un personaggio pubblico attento alla pace e alla fame nel mondo, spendere 13 milioni di dollari per un matrimonio diventa controproducente, nonostante tutta l’opera di bene che puoi aver realizzato prima. Dopotutto, lo ha capito anche il nostro piccolo grande Flavio Briatore, che nel lontano 2008, quando è convolato a nozze con Elisabetta Gregoraci, ha pensato bene di devolvere i regali degli ospiti in beneficenza.

Perché, caro Clooney, essere un personaggio pubblico non perdona. Così su Facebook si sta facendo largo un pensiero comune. Un utente scrive:

“Con un budget di 13 milioni di euro, avrebbe potuto benissimo spenderne anche solo la metà e fare ugualmente un matrimonio sfarzoso e con l’altra metà avrebbe sfamato mezza Africa”.

Il dubbio è lecito… ma d’altro canto, come possiamo noi sapere se in realtà il budget di Clooney non fosse il doppio, magari 26 milioni di dollari, e avesse proprio deciso di non devolverne la metà in beneficenza?