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La sorella di Alemanno: “spese folli” con i nostri soldi

10 Febbraio 2012 - di Claudia Montanari

ROMA – E dire che da tutte le parti si sente “c’è la crisi, c’è la crisi”. Eppure, sembra che Gabriella Alemanno, sorella di Gianni, non si preoccupi così tanto. L’accusa viene da Marco Lillo del Fatto Quotidiano: Gabriella avrebbe speso come presidente dell’Agenzia del Territorio un milione e mezzo di euro per “comunicazione istituzionale e rappresentanza”. Comunicazione e rappresentanza che, stando al dettagliato articolo di Lillo, includevano pranzi, vernissage, cene a Cortina con l’illustre fratello. L’Agenzia presieduta dalla Alemanno dovrebbe occuparsi di catasto e conservatoria e, stando ai bilanci mostrati da Lillo, spendeva in “comunicazione e rappresentanza” solo 80 mila euro nel 2009. Cifra esplosa al milione di euro del 2010 e ulteriormente lievitata al milione e mezzo del 2011.

L’articolo è datato 27 dicembre 2011, ma la questione è ritornata d’attualità non per l’improvvisa e involontaria popolarità di Gianni Alemanno dopo il caos che la neve ha portato a Roma. È stata la riconferma di Gabriella Alemanno alla guida dell’Agenzia del Territorio da parte di Mario Monti, Monti che proprio in questi giorni parla molto di austerità, a partire dalle spese del governo, dei ministeri, delle Agenzie.

L’Italia dei Valori, con Francesco Barbato, ha presentato un’interrogazione parlamentare in merito: “Pranzi e cene per migliaia di euro, 30 uova di struzzo decorate per oltre tremila euro, bicchieri di vetro soffiato e anche la promozione della commedia ‘We want sex’, alla faccia del clima di sobrietà che il governo va sbandierando da quando si è insediato a Palazzo Chigi. Queste sono le spese ‘allegre’ dell’Agenzia del territorio prodotte dal suo direttore, Gabriella Alemanno, sorella del ben più noto Gianni, per un totale di circa un milione e mezzo di euro. Secondo il sottosegretario all’Economia Ciriani si tratterebbe di spese di ‘stretta pertinenza’”.

Sulla “stretta pertinenza” non era affatto d’accordo Lillo, che così scriveva:

Poco meno di un milione e mezzo di euro di spese per comunicazione istituzionale e rappresentanza. L’Agenzia del territorio spende in rinfreschi, pranzi, convegni e mostre il doppio del costo delle bollette telefoniche delle sue cento sedi. […] nonostante guadagni 300 mila euro lodi all’anno il direttore dell’Agenzia che dovrebbe occuparsi di catasto e conservatoria, Gabriella Alemanno, ha speso migliaia di euro in pranzi e cene di rappresentanza pagati con la sua carta di credito aziendale. A spese del contribuente. La sorella del sindaco di Roma Gianni Alemanno, nominata a capo dell’Agenzia dal governo Berlusconi nel 2008, dopo essere passata prima dal Secit e dai Monopoli (sempre su nomina dei governi Berlusconi) è riuscita a pagare con i nostri soldi persino una cena a Cortina a suo fratello a margine di un evento sponsorizzato dall’Agenzia diretta dalla sorella e dall’Acea, controllata dal fratello. 

Quello che un tempo era il noioso Catasto è stato trasformato, dalla dottoressa Alemanno, in una frizzante agenzia specializzata in eventi, pranzi e vernissage. A parte i 22 mila e 800 euro pagati all’Adnkronos per “supporto informativo multimediale” e i 20 mila euro per i servizi della Mp group, colpiscono le fatture importanti della società “Comunicare Organizzando” per esempio per la mostre dei 150 dell’Unità d’Italia (48 mila euro che però dovrebbero essere stati coperti dagli sponsor) e soprattutto le fatture delle gioiellerie.

Sfugge perché l’Agenzia compri 30 uova di struzzo decorate per 3 mila e 240 euro dalla gioielleria “Peroso”. “Sono state donate a rappresentanti di Stati esteri per esigenze di rappresentanza”, spiega Mario Occhi, responsabile comunicazione dell’Agenzia, anche se al Fatto risulta che un uovo sia finito a un comandante regionale della Finanza. L’Agenzia ha comprato anche 12 bicchieri in vetro soffiato dalla signora Maria Bonaldo di Mestre, che si dice conosca Gabrella Alemanno. Prezzo 1296 euro e destinazione ignota. “Saranno stati donati anche questi ad autorità estere”, dice sempre Mario Occhi. Si usano i soldi pubblici per promuovere persino una commedia sociale di Nigel Cole, “We want sex”, sulla battaglia delle operaie della Ford contro la discriminazione maschile. 800 euro per “affitto sala cinema Odeon per proiezione riservata del film il 17 gennaio 2011” più “vendita pop corn e bibita per 179 consumazioni, 5 euro cadauna, per un importo totale di 895 euro”. We want pop corn.

Poi ci sono i pranzi di rappresentanza. La “Bottega di Montecitorio” di via della Guglia a Roma è usata dal direttore dell’Agenzia come una seconda mensa. Peccato per i prezzi. Il 17 marzo 2011 spende 107 euro pubblici e poi ancora il 31 marzo spende altri 90 euro, il 7 aprile (70 euro) e poi ancora il 29 settembre (60 euro) sempre con ignoto commensale. Il 14 aprile del 2011 per un pranzo parco (63 euro) dichiara finalmente il suo ospite: è un suo amico di vecchia data, Antonio Liguori, nominato direttore generale del Teatro dell’Opera nel 2009, grazie al fratello Gianni Alemanno. La famiglia è molto unita. Il Fatto Quotidiano aveva già raccontato nell’agosto del 2010 la storia delle vacanze con dibattito di Gabriella e Gianni (con Isabella Rauti al seguito) in quel di Cortinaincontra. Ora scopriamo quanto ha pagato l’Agenzia del Territorio per sponsorizzare la manifestazione: 42 mila euro comprensive di Iva.

Ma l’Agenzia il 22 agosto del 2011 ha pagato altri 780 euro per ospitare a cena al “Villa Oretta” di Cortina ben undici persone. Oltre ai dirigenti di Ance, Confedilizia e Scenari Immobiliari, c’era anche “il sindaco di Roma Gianni Alemanno più ospite direttore Agenzia”.