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Egitto, terrorismo e abusi sessuali: le donne vogliono giustizia

ROMA – “Quando esco a piedi, o anche in macchina, ho sempre paura di essere aggredita, e non c’è volta che non riceva un commento volgare”. Questo è il commento di una studentessa egiziana, ma potrebbe essere quello di moltissime donne che vivono in Egitto e che sono costrette, ogni giorno, a fare i conti con un fenomeno chiamano “terrorismo sessuale” che sta dilagando nel Paese.

Il numero di molestie sessuale denunciate in Egitto ha infatti subito una vertiginosa impennata, soprattutto nei luoghi di protesta pubblica in cui gli abusi sessuali sono diventati ormai abituali.

“Gli abusi riguardano tutte coloro che vivono al Cairo, quelle che indossano lo hijab, il nigab, e quelle che non indossano il velo… tutte vengono molestate!” spiega ancora la studentessa egiziana in una intervista a La Stampa.

Sempre secondo la Stampa: “il 90% delle egiziane ha subito delle molestie, indipendentemente dall’età. La situazione è andata peggiorando negli ultimi decenni, soprattutto dopo la primavera araba”.

In effetti, il fenomeno della violenza sulle donne non è certo nuovo nelle strade egiziane, ma dopo la rivoluzione del 25 Febbraio 2011 vi è stata una vera proliferazione dei crimini, compresi quelli di natura sessuale.

Ma il problema non è solo a livello di crimini: la società patriarcale egiziana tende infatti a considerare lo stupro prima di tutto un disonore per la donna che lo subisce, e questo “terrorismo psicologico” porta molto spesso le donne a non denunciare la violenza

Inoltre, si legge ancora su La Stampa: “Purtroppo in più di un’occasione le stesse donne sono state ritenute la causa di tali attacchi. Il sottosegretario del Ministero degli Interni ha accusato le egiziane di indossare abiti troppo provocanti. Un uomo, intervistato dalla BBC, ha dichiarato: “Sono loro con in loro modo di vestire, anche quelle con il nigab, che ci istigano”.

Tuttavia le associazioni femministe non hanno deciso di abbassare la testa e si sono organizzate, lanciando le prime grandi proteste contro il terrorismo sessuale su internet e nelle piazze.

Perché anche le donne egiziane, come quelle di tutto il mondo, hanno diritto al rispetto della propria persona.

Claudia Montanari

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