Da Porto Rotondo a Capalbio, la politica rimane fuori dalle spiagge

Da Porto Rotondo a Capalbio, la politica rimane fuori dalle spiagge

14 Agosto 2014 - di Silvia_Di_Pasquale

ROMA – Da Porto Rotondo a Capalbio, la politica rimane fuori dalle spiagge. I litorali italiani non sono più lottizzati tra correnti politiche. Come ricorda Paolo Bracalini sul Giornale la “mappa scientifica” che attraversava l’Italia era facilmente tracciabile

«A Capalbio la sinistra radical chic (“piccola Atene” secondo Asor Rosa, uno di loro), ad Ansedonia quella più istituzionale alla Giuliano Amato, più giù verso Sabaudia l’ala di Walter Veltroni, il centrodestra invece tra Fregene o Orbetello (tendenza Matteoli) e l’Argentario delle immersioni di Fini».

Poi ancora

“…dal Salento territorio di D’Alema (quando timonava sul suo Ikarus, ormai venduto), alla Sicilia colonizzata dal centrodestra in quota ex An, al profondo Nord dell’asse Lega-Tremonti che a Ferragosto si ritrovava a Ponte di Legno, altro summit estivo rituale”.

Rimangono Matteo Renzi e Silvio Berlusconi i “grandi assenti”. Il presidente del Consiglio non sembra porsi il problema delle ferie quest’anno, impegnato tra i mille impegni istituzionali. Il secondo è rimasto invece bloccato tra Arcore e Cesano Boscone per la condanna. Nessuna festa a Villa Certosa a Porto Rotondo per Berlusconi, che ha mandato in vacanza la sua compagna Francesca Pascale da sola.

«Un’estate, soprattutto, senza Villa Certosa– scrive Bracalini – capitale della politica agostana regnante Berlusconi, quartier generale del centrodestra di governo estivo. Celebri i summit con i fedelissimi e i suoi ministri, altrettanto quelli con altri ospiti illustri delle sue 26 stanze, dall’amico Vladimir Putin (più volte a Villa Certosa) al povero premier ceco Topolanek (immortalato nudo dal paparazzo sardo Zappadu), ai coniugi Blair. Quella col premier britannico, nel 2004, fu la famosa estate della “bandana”».

Al gossip non resta che qualche “bikini di ministra o qualche bacio rubato in spiaggia”. E piuttosto difficile che i cronisti inseguano i politici durante le loro vacanze nel momento in cui il loro potere sembra eclissato dall’onnipresente figura di Renzi. “Le vacanze dei politici hanno peso politico pari a zero”, sottolinea il giornalista. Che ne è invece della montagna, prediletta da una parte di loro? Anche per quella c’è poco da fare oggi:

“Era rimasta Cortina, con il salotto agostano dove andavano tutti, altro capoluogo della politica estiva, ma è finita dopo i blitz della Finanza e la gogna da scontrino”, conclude Bracalini.

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