Cospalat, i Nas: “latte sospettato tossico”

21 Giugno 2013 - di Claudia Montanari

UDINE  – Vendevano latte probabilmente dannoso composto da sostanze potenzialmente cancerogene, allungato con latte sano per falsificare le analisi o ingannare i controlli. Latte contenente dosi oltre la soglia tollerata di aflatossine, specie fungine che possono causare il cancro e possono causare danni alla crescita dei bambini.

Secondo l’Ansa è con questa accusa che è stato arrestato Renato Zampa, alla guida del consorzio Cospalat del Friuli Venezia Giulia.

Cospalat nasce nel 1998, quando oltre 200 produttori di latte del Friuli Venezia Giulia diedero vita a questo consorzio di produttori agricoli che protestavano contro le multe comunitarie per le quote latte. Scrive l’Ansa:

Il movimento, alla pari di altre azioni in regioni italiane, aveva dato vita a clamorose proteste, tra cui un’asta di bovini e un corteo di 200 trattori a Codroipo (Udine), sostenendo che il mercato del latte dovesse «appartenere a chi lavora e produce» e rivendicando di «poter controllare le future scelte in agricoltura». Nel 2003, alla fiera Agriest di Udine, Cospalat presentò un proprio progetto di filiera che prevedeva il conferimento del latte raccolto a centri di trasformazione e la distribuzione dei prodotti derivati in una serie di spacci della stessa organizzazione, con garanzia e certificazione della provenienza del latte lavorato e della sua salubrità. In Fvg sono stati negli anni allestiti 15 punti vendita autogestiti da Cospalat.

Latte sano, latte locale, prodotto da agricoltori di fiducia. E’ questo l’obiettivo con cui è nata la Cospalat, come recita la scritta sulla bottiglie: “Acquistando il nostro latte contribuisci alla continuità delle nostre aziende e al mantenimento del territorio e della campagna Friulana”. Ma in quel latte, secondo i Nas, vi è qalcosa che non va. Renato Zampa è stato arrestato con l’accusa di essere implicato nel commercio di latte tossico. Oltre a Zampa, sono state eseguite quattro misure degli arresti domiciliari e un obbligo di dimora. Per tutti l’ipotesi di reato è di associazione per delinquere finalizzata alla frode in commercio, adulterazione di sostanze alimentari e commercio di sostanze alimentari pericolose per la salute.

Secondo gli accertamenti degli investigatori, coordinati dalla Procura di Udine, sarebbe stato messo in commercio volutamente latte contaminato da aflatossine, specie fungine cancerogene e con effetti negativi sulla crescita dei bambini. In alcuni casi è stata certificata anche la presenza di antibiotici. Le analisi sul latte sarebbero state falsificate con il ricorso a un laboratorio compiacente, “allungando” il latte con altro latte non contaminato. Sarebbe stato inoltre utilizzato latte proveniente da allevamenti non autorizzati per produrre abusivamente formaggio Montasio Dop. In tutto gli indagati sono 24, di cui 17 allevatori accusati di essere consapevoli di immettere in commercio latte contaminato, su un centinaio circa di aderenti ai Cospalat.

Il latte veniva ritirato da imprenditori agricoli associati al Consorzio di allevatori Cospalat della provincia di Udine, per essere poi miscelato e trasportato ai caseifici di Selva del Montello (Treviso), Sacile (Pordenone) e Feletto Umberto (Udine), dove veniva destinato alla produzione del formaggio Montasio doc. Questo, nonostante si trattasse di latte proveniente anche da caseifici non certificati per la produzione dello stesso Montasio doc, violando così il disciplinare che garantisce al consumatore le caratteristiche chimico fisico e organolettiche del prodotto. Secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri del Nas di Udine, comandati dal capitano Antonio Pisapia, il latte destinato al Montasio non avrebbe contenuto la aflatossina, la muffa cancerogena. Il latte destinato ad altri caseifici che producono altri formaggi conteneva la sostanza pericolosa; veniva diluito con prodotto non contaminato per renderlo idoneo ai controlli analitici effettuati dagli acquirenti. Negli oltre sei mesi di indagini condotte da maggio a dicembre 2012, i carabinieri del Nas di Udine hanno sequestrato 1.063 forme di formaggio prodotto con latte contaminato e scoperto che partite di latte vendute come contenente Omega3 era in realtà latte diluito con semplice acqua. ”Abbiamo verificato che c’erano strani passaggi del latte – ha spiegato il comandante dei Nas di Udine, capitano Antonio Pisapia – che ad esempio partiva da Udine, arrivata fino a Brindisi per poi tornare indietro fino ad Arezzo”.

Chi comprava latte Cospalat era certo di acquistare un prodotto sicuro, basta leggere i commenti che piovono, ogni secondo, sulla pagina Facebook del consorzio. Qualche commento: “Acquistando il nostro latte contribuisci alla continuità delle nostre aziende e al mantenimento del territorio e della campagna Friulana”. Ecco cosa c’è scritto sulle vostre bottiglie di latte, l’ultima finita questa mattina… ecco come avete tradito la fiducia della gente, lucrando sulla salute in particolare dei bambini!!”. E ancora: “Sono incinta di 6 mesi e per tutta la gravidanza ho voluto bere solo il latte della Cospalat per proteggere il mio bambino … mi viene da piangere”.

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