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Consiglio d’Europa, basta castighi ai bambini: “Metodo educativo obsoleto”

Minacce e castighi non servono per educare i figli: a dirlo è il Consiglio d’Europa, che si schiera contro i castighi ai bambini e suggerisce i comportamenti “adeguati” da assumere nei confronti degli atteggiamenti scorretti dei bambini. La punizione del time out (il classico “Fila in camera tua!” non funziona e, anzi, può danneggiare la psiche del bimbo, ed è definito “obsoleto”.

Secondo il Consiglio d’Europa, organizzazione internazionale che ha lo scopo di promuovere la democrazia, “Bisogna reagire al comportamento scorretto con spiegazioni e in modo non aggressivo, evitando castighi come il time out, la riparazione dei danni o la decurtazione della paghetta”. A tal proposito, il Consiglio suggerisce ai genitori una serie di comportamenti da adottare per riuscire ad educare i propri figli in modo efficace e non invasivo.

Come riporta la testata francese Le Figaro, il Consiglio d’Europa sta valutando l’idea di rivedere la sua posizione sul sistema educativo basato sul time out, il classico “Vai in camera tua”, pensando di modificare l’opuscolo che al contrario lo incoraggia. Il motivo? Secondo quanto scrive Le Figaro si tratterebbe di “violenza educativa”.

Nell’opuscolo per “sostenere la genitorialità positiva”, l’organizzazione aveva precedentemente scritto che era bene “reagire al comportamento scorretto del bambino con spiegazioni e, se necessario, punizioni non violente come un semplice ‘time out'”, scrive Le Figaro.

Il Consiglio d’Europa ha successivamente confermato di non promuovere più tale modello educativo, su richiesta di diverse associazioni. Una di queste è Stop Veo che lotta per combattere la violenza educativa ordinaria, cioè quella ritenuta socialmente accettabile perché considerata adeguata come sgridate, ricatti emotivi, minacce, umiliazioni.

Dopotutto, già da tempo il Consiglio d’Europa si sta muovendo per l’abolizione delle punizioni corporali e castighi come modelli educativi nei confronti dei figli:

“Le punizioni senza violenza fisica possono essere ugualmente dannose. Come lo hanno dimostrato degli studi del Consiglio d’Europa, la violenza psicologica, che consiste, per esempio, nel minacciare o ridicolizzare o spaventare il bambino, pone gravi problemi di salute in Europa. I bambini sono inoltre danneggiati dal clima di violenza tra i genitori. La migliore soluzione, è che i governi forniscano assistenza ai genitori per aiutarli a reagire in modo appropriato”.

Claudia Montanari

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