All’asta i cimeli di Ceausescu: adesso il “despot decor” è trendy

Pelle di leopardo, tappeti con ritratti di famiglia, penne dal valore di oltre duemila euro. Si è tenuta tre giorni fa a Bucarest la prima asta degli oggetti appartenuti a Nicolae Ceausescu, l’ex dittatore rumeno giustiziato il giorno di Natale del 1989 con la moglie Elena.

E la data scelta per l’asta non è stata casuale: sarebbe stato il compleanno del generale del Partito Comunista romeno. Anche il nome dell’asta, “Golden Age”, è un chiaro riferimento agli ultimi anni del governo guidato da Ceausescu, quando il Partito comunista cercava in ogni modo di dipingere un ritratto roseo della vita nel Paese, affossando una realtà fatta di carestia e di cittadini perseguitati. Inoltre, si legge sul “Corriere della Sera” come il riferimento all’oro deriva anche dal fatto che, questo metallo giallo, è la vera materia prima delle case dei dittatori di ogni tempo, da Bokassa a Kim Jong-il: con il marmo e il cristallo, l’oro è l’immancabile ingrediente di quello che proprio ieri Peter York sul Financial Times ha descritto come il “despot decor”.

Tra i pezzi in vendita, c’è stato uno yak in bronzo donato al dittatore dal leader cinese Mao Tse-Tung. In vendita anche manifesti d’epoca del partito comunista, medaglie, foto, bandiere e perfino una copia della rivista Time del 1948 con in copertina Ana Pauker, leader comunista rumeno.

Ed ora, secondo lo studio di York, lo stile “dittatoriale” sta tornando di moda, con Gheddafi in prima linea. Si legge sul Corriere della Sera come “Il despot decor – spiega York- sta diventando “trendy” in luoghi dove meno te lo aspetti: nelle grandi città occidentali e in particolare a Londra. Senza fare nomi, il Financial Times parla di parenti e sodali di dittatori in disgrazia che in tempi recenti hanno trovato dorato rifugio nella capita britannica”. E, a quanto pare, questo nuovo stile “despot decor” rivisitato sarebbe diventato un must nelle case dei nuovi ricchi.