Cambiare cognome? Da oggi è più semplice

14 Febbraio 2012 - di Claudia Montanari

Diciamolo, le cause principali sono quelle di “ridicolo o vergognoso” o per l’aggiunta di quello materno. Stiamo parlando della scelta di cambiare cognome che in questi anni ha visto un aumento molto rilevante delle richieste (sono 1.100 le istanze di modifica in attesa di essere definite). Ma, seppure queste domande siano tantissime, le procedure per poter cambiare cognome sono state, almeno fino ad oggi, lentissime. Infatti, fino ad ora era un anno e mezzo è il tempo da aspettare per poter cambiare cognome.

Di questa faccenda se ne è occupato il governo, che ha disposto una semplificazione della procedura. L’idea per velocizzare il processo è che la domanda di modifica del cognome vada presentata al prefetto del luogo di residenza, cui spetterà il compito di decidere sull’istanza senza rivolgersi al ministero dell’Interno. L’attuale, e lenta, procedura prevede invece che dopo aver presentato istanza al prefetto, che istruisce la pratica, essa sia trasmessa al ministero dell’Interno con un parere e la documentazione necessaria. Il ministero esamina la pratica e procede alla valutazione, a meno che non ritenga di necessitare di ulteriori documenti. L’istanza approvata dal ministero viene inviata allora alla prefettura con relazione e decreto provvisorio, firmato dal sottosegretario dello Stato. Il decreto torna quindi nelle mani del prefetto, che lo affigge nell’albo pretorio del comune di residenze e di nascita. Il decreto rimane esposto in Comune per 30 giorni, in modo da consentire l’opposizione di terzi. Decorsi i 30 giorni, ed i precedenti 17 mesi, se nessuno si è opposto al decreto provvisorio, il ministero dell’Interno emette il decreto definitivo che lo invia alla prefettura e lo notifica all’interessato. Un po’ troppo tempo per una modifica del cognome secondo il governo di Mario Monti, pronto alla lotta per la semplificazione.