Casablanca Borsalino

Si è spenta “l’ultima dei Borsalino”, il cappello che ha rivoluzionato le mode

2 Febbraio 2012 - di Claudia Montanari

Si può dire che sia quasi sinonimo di “cappello”. Quando, in qualsiasi conversazione, si parla di copricapo, la prima parola che viene subito in mente è “Borsalino”. Ed in effetti, fin dal 1857 quando Giuseppe Borsalino fondò la sua prima fabbrica, il Borsalino è stato sempre emblema di cappello, quello per antonomasia, con la “C” maiuscola. Bene, ieri, 2 febbraio 2012, si è spenta ad Alessandria Giovanna Usuelli, per tutti nota come “l’ultima dei Borsalino” e quindi, forse, con lei spegne non solo una “dinastia”, ma una vera e propria Era che ha segnato inevitabilmente le mode di decenni. Si è spenta all’età di 96 anni, Giovanna. Moglie di Teresio Usuelli, presidente della storica fabbrica di cappelli negli anni che hanno preceduto il secondo conflitto mondiale, l’ultimo grande periodo di espansione dello stabilimento (vi rimarrà fino alla fine degli anni Settanta).

Si legge su “La Stampa”: “Signore si nasce, e per Giovanna Usuelli l’eleganza era sì indispensabile, ma anche tanto naturale. La prima cosa che colpiva quando la si incontrava era, oltre all’irruenza contagiosa, la capacità di far apparire un capolavoro qualunque cosa indossasse. Tre anni fa si presentò alla «cena sociale» di un club con un vestitino rosa «che – testimoniano i presenti – era poco più di uno straccetto, ma indosso a lei appariva clamoroso». «L’ho messo la prima volta il giorno del mio fidanzamento», confessò. Erano passati oltre 60 anni”.

Giovanna Usuelli, lei che ha rivoluzionato il modo di indossare il cappello. Lei che lo ha sfoggiato quando ancora quello in “feltro” era “roba solo per maschi: “(…) quasi ogni giorno estraeva dalla sua sterminata collezione quello «giusto» per l’occasione e l’umore. Quando ad esempio le comunicarono che volevano consegnarle il Gagliaudo d’Oro (un premio locale, è toccato anche a Eco) la prima reazione fu: «Bellissimo, ho già in mente il cappello che indosserò». Un feltro azzurro a tesa larghissima, era fra le poche a poterlo esibire con disinvoltura” si legge su “La Stampa”.

Si è spenta così, nella sua casa in Via Cavour, “l’ultima dei Borsalino”, la famiglia che ha rivoluzionato il modo di indossare i cappelli.