mercato bellezza

La crisi si fa bella? Aziende cosmetiche, fatturato in aumento

7 Giugno 2012 - di Claudia Montanari

MILANO – Unipro, l’Associazione Italiana delle Imprese Cosmetiche, ha presentato il Beauty Report 2012, sul valore dell’industria cosmetica in Italia. Il settore ha archiviato il 2011 con un fatturato di 9 miliardi di euro, registrando una crescita prossima ai 4 punti percentuali, e ha dimostrato di saper attraversare l’attuale crisi in maniera attiva, incorporando via via la mutazione che le imprese hanno affrontato e stanno ancora in parte affrontando.

Accanto al tradizionale check-up sulle imprese cosmetiche italiane e sulle abitudini dei consumatori, il capitolo dedicato alle eccellenze della filiera riguarda quest’anno il canale della farmacia, protagonista di ottime performance rappresentando il 18% del totale di vendita di tutti i prodotti cosmetici sul mercato nazionale; le farmacie nel 2011 hanno venduto cosmetici per 1,8 miliardi di euro.

“L’attenzione al sociale – ha dichiarato Fabio Rossello, presidente di Unipro – è un aspetto che sarà sempre più curato dal nostro comparto, che esprime già livelli di eccellenza in questo ambito di responsabilità. La sensibilità della cosmetica italiana è più naturale che in altri settori perché ci occupiamo quotidianamente di un prodotto che soddisfa concretamente tutti i livelli di bisogno. Se consideriamo la piramide di Maslow, il cosmetico si inserisce in ognuno dei cinque livelli di bisogno: dal primo livello, legato ai bisogni fisiologici dell’igiene della persona, fino all’ultimo, relativo ai bisogni di realizzazione di sé e del proprio benessere (formando la propria identità e le proprie aspettative, si aspira ad occupare una posizione soddisfacente nel gruppo sociale). Il tema del cosmetico come elemento di sviluppo sociale, come indice di crescita e come esperienza di sostenibilità industriale, non è il risultato di recenti approfondimenti ma, come spiegheranno anche le future edizioni del Beauty Report, un elemento distintivo di un settore importante per la nostra economia”.

 

Fonte: Pambianco