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Altro che TV, a 3 anni i bimbi usano già i tablet

6 Giugno 2012 - di Claudia Montanari

ROMA – Che siamo ormai nell’era di Internet e della tecnologia è un dato di fatto ma imbattersi sempre più spesso in bambini di 2 – 3 anni o poco più che maneggiano con naturalezza tablet e cellulare iper tecnologici, si, sarà anche questo un dato di fatto ma, comunque, è molto triste. Viene da chiedere però se la colpa di questo sia dei bambini o più dei genitori stessi che, ai primi cenni di capricci, non esitano a mettere in mano ai figli tavolette e iPad vari per intrattenerli con con giochini e cartoni animati vari. Certo, la forma e le caratteristiche intuitive di questi preziosi “gioiellini” tecnologici non aiutano a tenere lontani i bambini ed ecco che negli Stati Uniti ben il 40% dei bambini tra i 2 e i 4 anni usa l’iPad o altri tablet.

Certo, stabilire ora quali effetti possano avere questi oggetti sulle capacità di apprendimento e di relazione è ancora difficile dirlo; la ricerca ha bisogno di tempi di osservazione prolungati e l’arrivo di questi dispositivi sul mercato è ancora troppo recente: “Questi bambini— ha scritto il Wall Street Journal— sono cavie”: praticamente, sarà su di loro che vedremo se e quali effetti può avere l’uso precoce dei tablet e, dunque, saranno proprio loro a subire gli ipotetici effetti negativi.
Il vero paradosso sta nel fatto che fino ad ora le varie ricerche ed analisi degli studiosi e degli psicologi so sono soffermate soprattutto sul rapporto tra bambini e televisione, ed ora che si è arrivati a qualche risultato cosa accade? Che le mode cambiano e i bimbi lasciano da parte la tv, ormai “superata” rapiti dal mondo tecnologico dei tablet.
Dan Anderson, professore emerito di psicologia all’Università del Massachusetts, spiega: “Sappiamo che i bambini al di sotto dei 2 anni e mezzo hanno forti difficoltà nel comprendere ciò che vedono in televisione e alcuni studi evidenziano una correlazione tra l’esposizione alla tv sotto i 2 anni e uno sviluppo più lento del linguaggio e delle capacità cognitive”. Ma i tablet sono un’altra cosa: “L’attenzione, nel caso dei tablet, è più mirata e diretta verso il contenuto rispetto alla tv. In più, c’è l’aspetto interattivo”.
Insomma, se proprio non si riesce a rinunciare a metter in mano i tablet ai propri figli, è bene almeno imporre delle regole: non farlo mai utilizzare più di 15-30 minuti distanziati tra di loro e mai senza un genitore. Il rischio è soprattutto di tipo relazionale: il bambino non impara ad avere rapporti viso a viso, a gestire le proprie emozioni nel modo corretto, a trovare risposte al di fuori di un mezzo tecnologico.