ROMA – Consumi energetici e sostenibilità ambientale dei prodotti e delle politiche aziendali: in base a questi criteri Greenpeace stila ogni anno la guida dei prodotti elettronici “ecologici”.
La guida non assegna punteggi su prodotti specifici, ma valuta le politiche generali e le pratiche dell’azienda per dare al consumatore una fotografia della sostenibilità dei più grandi nomi del settore.
La guida di Greenpeace è importante perché proprio le imprese dell’elettronica sono tra le maggiori responsabili dei rifiuti più difficili da smaltire. E purtroppo non bastano i progressi che hanno compiuto per rimuovere le sostanze chimiche tossiche da telefoni cellulari, computer e tablet che producono.
In testa alla classifica c’è l’azienda indiana Wipro, che ha fatto grandi sforzi per abbracciare le energie rinnovabili e promuovere le politiche verdi in India. Ha anche ottenuto ottimi risultati nella raccolta e nel riciclaggio dei rifiuti da prodotti consumati.
HP è scesa invece dal primo al secondo posto, mentre Nokia è passata dal quarto al terzo. La taiwanese Acer, grazie anche agli impegni ambiziosi di riduzione delle emissioni di gas serra nelle fasi di produzione e di fornitura, è stata la società che ha conseguito i maggiori progressi nella guida, risalendo dal nono fino al quarto posto.
Dell è scesa dal terzo al quinto. Apple è scesa dal quinto al sesto, mentre Blackberry RIM rimane all’ultimo posto.
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