The Voice 3: Roby e Francesco Facchinetti al posto della Carrà
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The Voice 3: Roby e Francesco Facchinetti al posto della Carrà

25 Febbraio 2015 - di aavico

ROMA – Torna The Voice, stasera in prima serata su Rai2 con la sua terza edizione. Confermati i coach J-Ax, vincitore della scorsa edizione con Suor Cristina, Noemi alla ricerca della sua pop story e il rocker Piero Pelù, mentre la poltrona di Raffaella Carrà quest’anno è stata affidata alla coppia formata da Roby e Francesco Facchinetti, alle prese per l’occasione con un pulsante per due.

“L’uomo da battere è J-Ax – dice Pelù – che questa volta non potrà contare su un intervento di santi in paradiso”. Alla conduzione del programma realizzato nel centro di produzione tv a Milano, anche quest’anno ci saranno Federico Russo e Valentina Correani, quest’ultima sempre nelle vesti di v-reporter alle prese con il pubblico del sito internet e con quello che interagirà con il programma attraverso i social network. A proposito della nuova edizione del programma televisivo, dalla Rai hanno tenuto a comunicare, scherzando, che quello di quest’anno sarà un programma “più laico perché in gara non ci sarà nessun religioso o porporato, anche se non possiamo garantire che durante la trasmissione qualcuno non prenderà i voti”.

In realtà qualcosa di spirituale ci sarà anche quest’anno, visto che uno dei concorrenti che hanno partecipato alla prima fase del programma, quello delle blind audition, arriva da una comunità celtica sulle Alpi. “Nel nostro ruolo di doppio coach – ha commentato Roby Facchinetti – capiterà di sicuro che io e Francesco ci troveremo in disaccordo su qualcosa. In quell’occasione dovremo fidarci l’uno dell’altro. Io dalla mia ho l’esperienza”. Durante la presentazione del programma, negli studi milanesi della Rai, coach Pelù ha detto la sua anche sul ruolo della discografia legata al programma di Rai2.

“La casa discografica che ha l’esclusiva sui ragazzi che escono da qui – ha detto il cantante dei Litfiba, riferendosi alla Universal – non li ha sostenuti discograficamente. Non ha senso parlare di discografia in crisi se poi non si seguono i giovani. Se una grossa casa discografica non vuole dare questo lavoro, meglio che si faccia da parte perché ci sono anche le etichette indipendenti che potrebbero valorizzare il contenuto musicale del programma”. Alla fase delle blind audition seguirà quella delle battle ovvero dei duelli veri e propri a suon di note e quella dei knockout, prima dei live show in programma per il mese di maggio.

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