Tumori, Angelina Jolie e la chirurgia preventiva. Ma quando serve davvero?

Tumori, Angelina Jolie e la chirurgia preventiva. Ma quando serve davvero?

26 Marzo 2015 - di Mari

ROMA – Angelina Jolie si è fatta asportare il seno, le ovaie e le tube di Falloppio per ridurre il rischio di ammalarsi di tumore. Grazie agli sviluppi della genetica la medicina preventiva è ormai sempre più diffusa. Ma che cosa si può davvero fare se la malattia non è una certezza ma una probabilità? Elena Dusi di Repubblica lo ha chiesto ad alcuni medici. Come Maurizio Ferrari, coordinatore del dottorato in medicina predittiva e preventiva al San Raffaele di Milano.

“Quando parliamo di medicina predittiva parliamo di percentuali di rischio di ammalarsi nel corso della vita. Per questo i risultati di un test genetico e le scelte terapeutiche vanno discussi con un medico”, ha detto Ferrari. 

“Il rapporto fra medico e paziente cambia molto rispetto alla medicina tradizionale. La decisione del secondo in questo caso ha più peso rispetto al primo”,  prosegue Bernardo Bonanni, direttore della divisione di prevenzione e genetica oncologica dell’Istituto Europeo di Oncologia. “Quando si fa un test genetico non ha senso andare in cerca di tutto. Occorre partire dalla storia del paziente e della famiglia per individuare geni ben precisi. Il fai da te con i kit acquistabili su Internet non funziona” aggiunge Giuseppe Novelli, genetista e rettore dell’università di Tor Vergata.

Al momento i test genetici possono dare delle informazioni sul rischio di ammalarsi di alcuni tipi di cancro del seno, dell’ovaio, del colo nretto, dell’utero, dello stomaco e del polmone. I geni responsabili dell’aumento del rischio possono essere segnalare una probabilità di malattia molto alta ma anche confondersi fra gli altri fattori di rischio quotidiani.

Però, spiega Peter Schwartz, direttore del Centro per la cura e la diagnosi delle aritmie di origine genetica all’Istituto auxologico di Milano,

“ci sono malattie del cuore che provocano aritmie e che possono causare morte improvvisa, come la sindrome del Qt lungo, individuabili dai test genetici. Poiché la prevenzione si basa largamente sui farmaci betabloccanti, è ragionevole non correre rischi. Ma se abbiamo di fronte atleti di punta cui viene chiesto di interrompere l’attività agonistica, ecco che la decisione diventa drammatica”.

Nel campo dell’oncologia, la chirurgia preventiva viene consigliata solo per i geni Brca, responsabili di un drammatico aumento di rischio del cancro al seno e alle ovaie. Quando il test genetico segnala il rischio di tumore del colon retto, i medici consigliano colonscopie frequenti e l’asportazione rapida degli eventuali polipi. Se anche il verdetto non è certo, uno studio di Health Economics ha notato che il 76% delle persone in America è disposto a pagare fino a 600 euro per conoscere il rischio di ammalarsi di Alzheimer, Parkinson, tumore o artrite. Anche se si tratta di una probabilità, e non di una certezza.