Pressione alta, giovani a rischio di svilupparla se non fanno movimento

Pressione alta, 5 possibili sintomi

7 Settembre 2020 - di Silvia_Di_Pasquale

Mantenere valori ottimali di pressione arteriosa rientra tra le buone abitudini per uno stile di vita corretto.

Eppure più di un terzo delle persone ha la pressione alta, un killer silenzioso che provoca ogni anno nel mondo oltre 10 milioni di morti.

Molti che ne soffrono non ne sono consapevoli, con gravi conseguenze per la loro salute.

In questa fase storica in cui molti lavorano a casa seduti al pc, muovendosi poco, i rischi aumentano.

Come suggerito da uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Hypertension, lavorare per lunghe ore dietro una scrivania potrebbe aumentare il rischio di ipertensione ‘nascosta’.

Questo spiega quanto sia importante ascoltare il proprio corpo e recarsi subito dal medico se qualcosa non va oppure solo per avere dei consigli su come prevenire il problema.

I sintomi dell’ipertensione.

Di solito la pressione arteriosa elevata non si manifesta con disturbi (sintomi) evidenti ma, se trascurata, può aumentare il rischio cardiovascolare.

Il sito dell’Istituto Superiore di Sanità elenca una serie di sintomi rari ma comunque da prendere in considerazione:

Questi possono includere: mal di testa, visione offuscata o doppia, perdita di sangue dal naso (epistassi), affanno, vertigini.

Pressione elevata e abitudini sbagliate.

Portare avanti uno stile di vita sano è fondamentale per tenere sotto controllo la pressione. 

Fumare, usare molto sale, essere in sovrappeso, consumare alcol in modo non adeguato, sono tutte cattive abitudini da correggere.

Ma è errato anche avere un’alimentazione troppo ricca di calorie, di grassi di origine animale (sì però al pesce), di colesterolo e povera di fibre  e scarsa di verdura e frutta, cereali integrali e legumi.

Secondo una ricerca pubblicata nel 2014 sulla rivista American Journal of Cardiology, lo zucchero sembrerebbe una correlazione molto stretta con la pressione alta.

Se assunto in quantità elevate stimolerebbe un’area del cervello chiamata ipotalamo, che provocherebbe a sua volta un aumento del battito cardiaco e della pressione sanguigna.