Parkinson, se sei a rischio lo capisci da come batti sulla tastiera del pc

13 Aprile 2015 - di Mari

BOSTON – Diagnosticare il morbo di Parkinson quando ancora non si è manifestato, analizzando il modo del paziente di battere sulla tastiera. E’ quello che hanno sperimentato i ricercatori del Massachussetts Institute of Techonolgy (Mit), che hanno messo a punto un algoritmo in grado di rilevare piccolissimi cambiamenti nel modo in cui si battono le dita sulla tastiera del computer.

Infatti il modo in cui si spinge sui tasti può fornire molte informazioni sullo stato fisico e sull’affaticamento, sostengono i ricercatori americani che, sulla base degli schemi di battitura, hanno realizzato l’algoritmo.

In una prima fase dello studio sono state analizzate una ventina di persone che lavoravano al computer in un contesto normale e durante il giorno. Poi è stato osservato un altro gruppo che lavorava di notte e con deprivazione di sonno. La stanchezza altera leggermente il modo di battere sui tasti, e i tempi di reazione si allungano. 

Le conclusioni dello studio suggeriscono la possibilità di usare l’algoritmo, basato sulla durata di pressione del tasto, per individuare precocemente la malattia di Parkinson, patologia neurodegenerativa che comincia da 5 a 10 anni prima dell’apparizione dei primi sintomi. E le cui prime manifestazioni sono proprio legate al rallentamento dei movimenti.

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