Influenza, picco a metà febbraio. Sarà soprattutto la suina A-H1N1

Influenza, picco a metà febbraio. Sarà soprattutto la suina A-H1N1

21 Gennaio 2015 - di Mari

ROMA  – Il picco dell’influenza stagionale arriverà solo a metà febbraio, ma i casi sono in aumento con circa 1,5 milioni di italiani già colpiti e 60 casi gravi registrati nelle ultime settimane. Tra questi, la maggioranza è dovuta al virus della cosiddetta influenza suina A-H1N1.

Il dato non preoccupa i virologi, che temono, invece, una nuova variante del virus influenzale che si sta diffondendo negli Stati Uniti ed in nord Europa, l’A-H3N2

Come spiega Stefania Salmaso, direttore del Centro nazionale di epidemiologia dell’Istituto Superiore di Sanità:

 ”Nelle ultime settimane sono stati segnalati una sessantina di casi più gravi, ed in una cinquantina di questi è stato necessario ricorrere alla ventilazione assistita attraverso l’apparecchiatura Ecmo”.

Si sta dunque entrando nelle fase più acuta dell’influenza stagionale con, ad oggi, almeno due segnalazioni di decessi per complicanze (ad Aosta e nel caso di un bambino a Lecce).

La ”maggioranza dei casi è dovuta al virus H1N1, ma questo dato non preoccupa particolarmente. Ci si attendeva l’arrivo di un ceppo virale nuovo ed eventualmente più virulento, ma al momento il ceppo che continua a circolare maggiormente è appunto l’H1N1, già noto e già ricompreso nella composizione del vaccino. Ciò è solo la riprova della ‘efficienza’ di tale virus, che non si è lasciato ‘sostituire’, almeno finora, da altri virus emergenti nuovi”.

Al momento, infatti, un ceppo virale nuovo si sta diffondendo solo in Usa e nord Europa, ma non in Italia: si tratta di una variante del virus A-H3N2, non ricompresa nel vaccino. Questo ceppo potrebbe arrivare anche da noi, ma bisogna vedere, nel caso, in che termini e portata. Insomma è una spia rossa che si accende, ma non è detto che a ciò corrisponderà poi un reale pericolo.

Su 266 casi di influenza isolati per la sorveglianza campionaria in Italia, 190 (il 71%) sono dovuti al virus A-H1N1. Questo dato, però, non allarma. Infatti, il virus della suina è quasi diventato un virus stagionale; quando comparve per la prima volta, nel 2009, destò preoccupazione, ma non si è poi rivelato particolarmente aggressivo ed oggi è compreso tra i virus influenzali presenti nella composizione del vaccino.

Come gli altri virus l’l’H1N1 continua a circolare ed il dato che colpisca di più i giovani si spiega con il fatto che un virus ‘parente’ era già circolato in passato e, dunque, gli anziani sono più coperti dalle vaccinazioni fatte.

 

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