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Ictus, sovrappeso positivo? Il controverso studio californiano

5 Marzo 2019 - di Silvia_Di_Pasquale

ROMA – Le persone in sovrappeso potrebbero avere il 62% in più di probabilità di sopravvivere a un ictus rispetto ai loro coetanei più magri, secondo un nuovo studio controverso californiano destinato a far discutere. Lo cita il britannico Daily Mail nella sua edizione on line. I ricercatori hanno scoperto che, contrariamente alle aspettative, il trasporto di grasso corporeo in più potrebbe aumentare le possibilità di una persona anziana di sopravvivere a un’emorragia cerebrale

“In primo luogo è stato notato che avere addosso peso in eccesso potrebbe avere un ruolo nella sopravvivenza delle persone che hanno sofferto di malattie renali e cardiache, quindi abbiamo sentito il bisogno di indagare se fosse legato al miglioramento della sopravvivenza dopo l’ictus, ha detto l’autore dello studio, il dott. Zuolu Liu, dell’Università della California.

Lo studio ha coinvolto oltre 1.000 partecipanti con un’età media di 71 anni, che avevano avuto un ictus ischemico acuto. Gli studiosi hanno calcolato il loro indice di massa corporea (BMI) in base alla loro altezza e peso. I ricercatori hanno poi monitorato i pazienti per tre mesi dopo l’ictus. Hanno scoperto che le persone che erano obese avevano il 62% di probabilità in meno di morire rispetto alle persone di peso normale. Al contrario, le persone che erano sottopeso avevano il 67% in più di probabilità di morire dopo un ictus rispetto alle persone di peso normale.

Il dott. Liu ha aggiunto: “Una possibile spiegazione è che le persone in sovrappeso o obese potrebbero avere una riserva nutrizionale in grado di aiutarle a sopravvivere durante una malattia prolungata. “Sono necessarie ulteriori ricerche per studiare la relazione tra indice di massa corporea e ictus”.

Proprio su quest’ultimo punto vogliamo soffermarci. A fronte dello studio californiano c’è una letteratura scientifica che continua a evidenziare come una sana abitudine alimentare si associ a minor rischio di sviluppare malattie quali diabete, cancro, infarto e ictus. Tradotto in parole parole povere: la ricerca citata dal Daily Mail va presa con pinze e non rappresenta una giustificazione, un appiglio, per avere uno stile di vita non salutare. Fondamentale il confronto con il proprio medico, l’unico in grado di indirizzare correttamente il paziente sulla giusta via della prevenzione.

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