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Dimagrire, salse: 2 motivi per evitarle

30 Agosto 2019 - di Silvia_Di_Pasquale

Quando vogliamo dimagrire e siamo alle prese con una dieta ipocalorica le salse non sono alleate. Spesso le troviamo già inserite nel piatto al fast food, in altri casi siamo noi ad aggiungerle, senza badare troppo al loro apporto calorico. Eppure, anche questi condimenti hanno il loro peso nella lotta ai chili di troppo. Bisogna avere consapevolezza di ciò che finisce sul nostro piatto. Evitare di versare del sano olio d’oliva sull’insalata e poi riempirla di salsa allo yogurt industriale non è la mossa giusta per perdere peso. Può sembrare scontato per alcuni, ma per altri non lo è.

Il sito Il Fatto Alimentare, che si occupa sicurezza alimentare, ha analizzato una serie di salse del McDonald’s (non tutte quelle in commercio dunque, ma un campione specifico): la agrodolce, la barbecue, il ketchup e la senape piccante, tutte con la stessa porzione di 25 ml. Il problema principale che emerge è che contengono zuccheri aggiunti. Già solo questo dovrebbe spingere chi è a dieta a non usarle, gustandosi un panino così come è. “Il ketchup elenca i seguenti ingredienti: 66% concentrato di pomodoro, sciroppo di glucosio-fruttosio, aceto di alcool, estratti di spezie. Qui lo zucchero è pari a 6 g, equivalente a 1,2 zollette”, specifica il sito.

Ma il problema non sono solo gli zuccheri aggiunti, bensì anche il sale, come nella senape piccante, che contiene: acqua, zucchero, agro di spirito, oli vegetali (colza e soia), sciroppo di glucosio-fruttosio, semi di senape 6%, sale, amido modificato di mais, tuorlo d’uovo, aromi, spezie, sciroppo di zucchero caramellato, addensante E415. 

L’OMS raccomanda un’assunzione massima di 50 g di zuccheri semplici aggiunti al giorno. Una dieta di alto contenuto di sale, comune in molti paesi avanzati, non soltanto causa ipertensione e malattie cardiovascolari, ma corroderebbe le ossa dall’interno riempendole di buchi. E’ il risultato preliminare di una ricerca australiana, che conferisce una priorità ancora più alta alla lotta contro la dipendenza di sodio.

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