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Dieta, se non riesci a rinunciare ai cibi salati c’è un motivo scientifico

28 Marzo 2019 - di Claudia Montanari

ROMA – Quando si è a dieta, uno dei primi consigli degli esperti di nutrizione è senza dubbio quello di bandire cibi troppo salati che, oltre ad essere spesso molto calorici e grassi, alimentano la ritenzione idrica e gonfiano. Così, ecco che cibi come patatine, popcorn e hamburger vengono banditi dall’alimentazione, spesso con molta fatica di chi è a dieta perché la voglia sembra diventare irrefrenabile.

Se è capitato anche a te di fare molta fatica a rinunciare a cibi molto salati, però, sappi che non si tratta solo di poca volontà e determinazione ma vi è un motivo scientifico: il desiderio per i cibi salati, a quanto pare, è infatti scritto nei neuroni. Lo dimostra lo studio pubblicato sulla rivista Nature da un gruppo del California Institute of Technology (Caltech), che ha individuato i circuiti nervosi che si accendono alimentando la brama per questi cibi.

Lo studio è stato condotto sul cervello di topi di laboratorio, grazie a marcatori genetici che permettono di analizzare l’attività di specifici gruppi di cellule attraverso stimoli luminosi. Secondo i ricercatori, coordinati da Yuki Oka, la ricerca può aiutare a comprendere meglio come il corpo umano regola il fabbisogno di sali come il sodio, cruciale per l’organismo perché “coinvolto nell’attività cardiovascolare e nella trasmissione degli impulsi nervosi”, spiega Oka. 

Ma il sodio, sottolineano i ricercatori, non può essere sintetizzato dal corpo e deve essere introdotto con la dieta. Quindi, quando nell’organismo inizia a scarseggiare, il cervello attiva specifici segnali di appetito che portano ad aumentarne il consumo. “Abbiamo individuato una popolazione di cellule del cervello del topo che – conclude Oka – serve proprio a soddisfare questa necessità di sodio del corpo, e a regolarne i livelli di consumo”.

A quanto pare quindi la fatica a rinunciare cibi ricchi di sale non sempre è gestita dalla nostra poca volontà ma dietro vi è un motivo scientifico. Certo, questo non aiuterà forse a risolvere il problema ma di certo ci fa sentire meno in colpa.

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