Dimagrire, il frutto esotico alleato della linea

27 Agosto 2019 - di Silvia_Di_Pasquale

Quando si vuole dimagrire e perdere peso la frutta è una delle prime alleate insieme alla verdura. I benefici non sono solo per la linea. Una dieta ricca di frutta, verdura, cereali integrali e a basso contenuto di zuccheri contribuisce a promuovere un sano invecchiamento. Per esempio la papaia è un alimento con innumerevoli benefici. Un concentrato di vari enzimi, vitamine e minerali, necessari per il funzionamento efficiente del sistema immunitario.

Come si legge sul sito Times of India, la papaia favorisce il colesterolo buono e abbassa quello cattivo nel corpo, mantenendo così il cuore sano. E’ un’alternativa da includere nella dieta perché una porzione di un frutto intero contiene meno di 65 calorie, il che la rende uno snack sicuro e salutare. È ricca di fibre e povera di calorie ed è quindi ottimo per perdere peso. Inoltre, per il suo alto contenuto di fibre favorisce la sazietà.

Ci sono dei vantaggi anche per la salute intestinale. Fibre e altri nutrienti presenti nella papaia aiutano la corretta digestione e migliorano l’evacuazione. Un intestino pulito e sano favorisce un’efficace perdita di peso. Si legge ancora sul sito indiano che: “La papaia contiene calcio, fibre, proteine, potassio, magnesio e vari nutrienti vitali che insieme aiutano a rafforzare il metabolismo del corpo. La papaia contribuisce a ridurre lo stress ossidativo e disintossica le tossine dannose rendendo il sistema pronto a perdere peso più velocemente”.

Includere alimenti salutari nella propria dieta non è importante per dimagrire. Bastano due mesi di dieta ricca di frutta e verdura per avere spermatozoi più sani. Lo ha affermato uno studio presentato al congresso della Società Italiana di Andrologia (Sia) lo scorso marzo, secondo cui a produrre l’effetto sono gli antiossidanti contenuti nei vegetali. “Una carenza dietetica di antiossidanti è stata dimostrata strettamente correlata al danno ossidativo sugli spermatozoi e alla frammentazione del Dna spermatico”, spiega Alessandro Palmieri, presidente Sia e professore dell’Università Federico II di Napoli.

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