5 abitudini sbagliate a cena che rovinano la dieta

5 abitudini sbagliate a cena che rovinano la dieta

20 Febbraio 2020 - di Silvia_Di_Pasquale

Quando siamo a dieta e vogliamo dimagrire la cena non va trascurata. Un’abitudine molto comune quest’ultima, che sembra avere negli ultimi mesi una sua giustificazione con la dieta del digiuno intermittente. Tuttavia, regime alimentari di tale tipo non possono essere lasciati all’improvvisazione. Devono essere autorizzati e seguiti da uno specialista. Il fai da te in questi casi non è mai la soluzione adatta. Vediamo una serie di errori comuni che si fanno a cena e che potrebbero essere controproducenti quando si vuole dimagrire.

Mangiare frettolosamente e caricare la cena di cibo. Non deve essere questo il pasto in cui sfogarti con il cibo, sebbene corrisponda spesso al momento in cui si torna a casa e ci si ingozza con tutto il cibo disponibile. 

Mangiare molti carboidrati a cena. Non è la pasta il problema, ma l’eccesso. Anzi, per dormire bene la sera meglio la pasta alla carne. Se mangi una grigliata di carne, l’effetto è lo stesso che andare in palestra perché la sera le proteine favoriscono l’eccitazione, mentre i carboidrati sono ipnoinducenti.  

Cenare tardi. Il modo più facile di accumulare peso è mangiare di notte, la melatonina ha il suo picco tra le 22 e le 23, l’ideale è pertanto andare a dormire verso le 23.30, più posticipiamo e più andiamo contro l’orologio biologico.

Cenare solo con la frutta. Di solito corrisponde a una scelta personale drastica, che potrebbe non avere gli effetti sperati sulla linea. Se è vero che un frutto è un alimento molto salutare, non è un pasto completo e l’ideale sarebbe consumarlo con moderazione, due pezzi al giorno ma accompagnato da altri macronutrienti (grassi e proteine salutari).

Cenare con cibi ultra-processati. Il cibo ultra-processato (cibo industriale a lunga scadenza come snack, caramelle, dolci confezionati, bibite, succhi di frutta etc), ricco di additivi e conservanti, aumenta il rischio di diabete: il rischio sale del 15% per ogni incremento del 10% del consumo giornaliero di alimenti ultra processati. Al contrario il consumo di alimenti non industriali o solo poco processati si associa ad una riduzione del rischio di diabete di circa il 10%.