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Addio dieta vegana, tofu e seitan: si torna alla carne vera

23 Settembre 2019 - di Claudia Montanari

ROMA – Quando si parla di dieta vegana, tofu e seitan sono tra gli alimenti principali. Ma ora sembra i loro acquisti siano diminuiti a favore della carne vera. A dirlo è la Coldiretti – sulla base dei dati Ac Nielsen relativi al 2018 – che segnala il crollo del consumo dei prodotti a base vegetale sostitutivi della carne con una flessione degli acquisti del 9% per tofu e seitan e del 41% per i wurstel vegetali, chiaro sintomo di come la dieta vegana stia subendo dei cambiamenti. Vola, invece, la domanda per la carne vera che raggiunge il picco del +13% per quella confezionata, tra i banchi della grande distribuzione. “Gli italiani – sottolinea la Coldiretti – hanno riscoperto il valore della carne e smascherato l’inganno di utilizzare nomi come burger, fettina, bistecca o simili per vendere prodotti a base vegetale che non ne hanno nulla a che fare, soprattutto in una dieta vegana. Lo testimonia – prosegue Coldiretti – la nuova attenzione al contributo indispensabile delle proteine di origine animale nonostante le fake news, gli allarmismi infondati, le provocazioni e le campagne diffamatorie”.

Il consumo pro capite di carne, dice la Coldiretti, “è stimato in Italia in circa 79 chili e resta ben al di sotto dei livelli di altri paesi europei come Spagna (100 chili), Germania o Francia (86 chili)”. Gli italiani privilegiano qualità e sostenibilità dell’allevamento e il 45% sceglie carne proveniente da allevamenti tricolori, il 29% sceglie quelle locali e il 20% quelle a marchio Dop, Igp o con altre certificazioni di origine, secondo un’indagine Coldiretti-Ixe’.

Quasi 2 italiani su 3 (63%) – continua Coldiretti – sarebbero inoltre disposti a pagare di più per carne ottenuta rispettando al massimo il benessere degli animali. “La carne italiana nasce da un sistema di allevamento che per sicurezza e qualità non ha eguali al mondo, consolidato anche grazie a iniziative di valorizzazione messe in campo dagli allevatori, con l’adozione di forme di alimentazione controllata, disciplinari di allevamento restrittivi, sistemi di rintracciabilità elettronica e forme di vendita diretta della carne attraverso le fattorie e i mercati di Campagna Amica” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.

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