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Dieta, evita questo errore se vuoi dimagrire

7 Maggio 2019 - di Silvia_Di_Pasquale

ROMA – Quando si segue una dieta dimagrante l’attenzione si focalizza sempre sul cibo e troppo poco sul comportamento corretto per fare in modo che sia efficace. Questo include un’attitudine mentale positiva che non fa vivere la dieta come una privazione ma come un’opportunità per sentirsi meglio con se stesse e con il mondo. Essere in forma migliora anche il carattere, aiuta a controllare le pulsioni, educa a non lasciarsi andare a un tipo di sfogo che danneggia la salute, che risente delle abbuffate. Più si va avanti con l’età e più gli errori si pagano. Per questo è fondamentale tirare fuori il massimo della buona volontà. Non certo una missione impossibile. Al massimo, una missione difficile.

C’è un errore in particolare che rappresenta un ostacolo alla dieta. E’ spesso sottovalutato e invece andrebbe corretto. Si tratta dello “sgarro“, ovvero l’inosservanza di quanto prescritto dal medico per uno specifico pasto della giornata. Prima di farlo, ingurgitando patatine fritte miste a dolci, assicuratevi di avere la forza di non prolungare quell’errore nelle ore e nei pasti successivi. E’ assai frequente che invece l’errore invada a cascata anche quello che mangiamo successivamente. Il pensiero comune è: “Ormai ho sgarrato, posso mangiare quel che voglio e domani riprendo”.

Un pasto cattivo porta a un ciclo di eccesso di cibo. Una volta che mangi male, ti senti in colpa e mangi di nuovo troppo (mangiare emotivo). Quindi, un’abbuffata si trasforma in una giornata di sgarri, che spesso si trasformano a loro volta in un intero weekend di errori e si torna al punto di partenza. Vale la pena? Decisamente no. Meglio cercare delle alternative che non includano cibo, per esempio dedicandosi alla meditazione o allo yoga, oppure se non siete fan di queste discipline guardate un film. Possiamo tranquillamente sopravvivere a un fuori pasto mancato. Se il nostro dietologo ha prescritto determinati pasti è perché li ritiene sufficienti per il nostro fabbisogno.

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