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Dieta, soffermati almeno 15 minuti al giorno su ciò che mangi

5 Marzo 2019 - di Silvia_Di_Pasquale

ROMA – Dieta: pensare 15 minuti a quello che mangiamo ogni giorno potrebbe essere la chiave per dimagrire. Uno studio condotto dai ricercatori dell’Università del Vermont e dell’Università della Carolina del Sud ha rilevato che chi trascorre in media 23,2 minuti a registrare quotidianamente quello che mangia ha più possibilità di perdere peso rispetto a chi non lo fa. Questo è quello che emerge da uno nuovo studio pubblicato su Obesity, citato dal sito americano Health.com.

La ricerca si è è basata sull’analisi delle abitudini alimentari di circa 150 persone, alle quali è stato chiesto di annotare ciò che mangiavano per sei mesi come parte di un programma di perdita di peso. Alla fine, quelli che hanno speso in meno di 15 minuti al giorno a registrare pasti e spuntini hanno perso più chili di chi non lo ha fatto. Il motto dei primi è stato: “Scrivilo quando lo mordi”. 15 minuti sono la metà di un episodio di una serie Netflix. È una frazione del tempo che passiamo sui social media. 

Lo studio, condotto da ricercatori dell’Università del Vermont e dell’Università della Carolina del Sud, ha rilevato che il primo mese di dieta coloro che hanno perso il 10% del loro peso (ovvero il gruppo di maggior successo) hanno trascorso ogni giorno in media 23,2 minuti a registrare la loro routine alimentare. Ma per il sesto mese, si è scesi a 14,6 minuti. La registrazione prevedeva di annotare calorie e grassi per tutti gli alimenti e le bevande che consumati, così come le porzioni e i metodi di preparazione. A questo bisogna aggiungere che trascorrere più tempo a registrare non equivaleva a una maggiore perdita di peso. 

“Coloro che si sono automonitorati tre o più volte al giorno, che sono stati coerenti giorno dopo giorno, sono stati i più fortunati”, ha spiegato Jean Harvey, presidente del Dipartimento di Scienze dell’alimentazione dell’Università del Vermont e autore principale dello studio, “Sembra essere l’atto di autocontrollo stesso che fa la differenza, non il tempo trascorso o i dettagli inclusi”.

Harvey e il suo team sperano che lo studio incoraggi le persone a dieta a utilizzare le app di monitoraggio e a capire che non sono così impegnative in termini di tempo come molti pensano. “La gente le odia, pensa che sia oneroso e terribile, ma la domanda che abbiamo fatto è stata: ‘quanto tempo impieghi davvero nell’autocontrollo alimentare’?”, ha sottolineato Harvey. “La risposta è, non molto.”

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